Secondo il Codice civile [3], nell’unità immobiliare di sua proprietà ovvero nelle parti normalmente destinate all’uso comune, che siano state attribuite in proprietà esclusiva o destinate all’uso individuale, il condòmino non può eseguire opere che rechino danno alle parti comuni ovvero determinino un pregiudizio alla stabilità, alla sicurezza o al decoro architettonico dell’edificio. Questo però non toglie che il proprietario possa farne l’uso che vuole. In particolare, l’art. Quali innovazioni alterano l’estetica dell’edificio condominiale? Nel caso in cui venga riscontrato un danno estetico di particolare rilevanza, non vi è necessità di una specifica indagine al fine di accertare il danno economico, il quale deve ritenersi implicito [7]. Quanti dubbi, quante incertezze, quante liti quando si parla di estetica dell’edificio. [5] Cass., sent. Pertanto, d’accordo con la giurisprudenza [5], ciascun condòmino può agire in giudizio per la tutela del decoro architettonico della proprietà comune, sicché nel relativo giudizio non è necessaria la presenza in causa di tutti i condomini, né del condominio. Ancora, la Cassazione ha ritenuto che il decoro architettonico non possa ritenersi pregiudicato da qualsiasi innovazione, ma soltanto da quella idonea ad interromperne la linea armonica delle strutture che conferiscono al fabbricato una propria identità (cfr. Cass. Il condominio è quell’edificio in cui vivono più persone, ognuno nell’abitazione di sua proprietà. Trattandosi di un valore strettamente correlato alle caratteristiche e alla struttura del singolo fabbricato e che, pertanto, non è cedibile. Infine, l’installazione di una parabola potrebbe condizionare il decoro architettonico dell’edificio e dunque essere vietata. Cosa rende quindi tutto grottesco e spaventoso al punto che alcune famiglie non mettono piede in assemblea da vent’anni? [10] Cass., sent. Nel settore residenziale Daikin propone una soluzione completa per il riscaldamento, raffrescamento e generazione di aria pulita grazie a … Approfondiamo tutti questi aspetti e vediamo insieme cosa dice la legge a proposito del decoro architettonico del condominio. Le persone. Il decoro architettonico di un edificio quindi non è un principio statico ed immutabile, il condominio nel suo complesso deve tutelare e non tollerare modifiche che ne alterino il contenuto in quanto la giurisprudenza riconosce che la tutela decresce in modo corrispondente alla tolleranza manifestata nel tempo ad alterazioni del decoro dell'edificio stesso. Nel codice civile, l’espressione “decoro architettonico” si rintraccia nell’art. In realtà, costante orientamento giurisprudenziale ritiene espressamente che il decoro architettonico sia effettivamente un bene comune, allorché possa individuarsi nel fabbricato una linea armonica, sia pure estremamente semplice, che ne caratterizzi la fisionomia (cfr. Sono spesso lunghe e noiose, ci costringono a sederci vicino a gente che probabilmente odiamo (ricambiati), ci sbattono davanti agli occhi nuove spese e raramente riescono a spiegarci fino in fondo il motivo delle vecchie. La Legge per Tutti Srl - Sede Legale Via Francesco de Francesco, 1 - 87100 COSENZA | CF/P.IVA 03285950782 | Numero Rea CS-224487 | Capitale Sociale € 70.000 i.v. Hai deciso di chiudere il tuo balcone, in parte con delle vetrate e, in altra parte, con la costruzione di pareti di tamponamento. È pur vero, però, che, secondo la Suprema Corte, nel decidere dell’incidenza di un’innovazione sul decoro architettonico di un edificio condominiale, il giudice deve adottare caso per caso criteri di maggiore o minore rigore in considerazione delle caratteristiche del singolo edificio e/o della parte di esso interessata, accertando anche se esso avesse originariamente ed in qual misura un´unitarietà di linee e di stile, suscettibile di significativa alterazione in rapporto all´innovazione dedotta in giudizio, nonché se su di essa avessero o meno già inciso, menomandola, precedenti diverse innovazioni operate da altri condomini. In particolare, tale norma vieta le innovazioni che possono recare pregiudizio alla stabilità o alla sicurezza del fabbricato, che ne alterino il decoro architettonico o che rendano talune parti comuni dell’edificio inservibili all’uso o al godimento anche di un solo condomino. Ibalconi aggettanti (quelli cioè che si affacciano oltre la verticale della facciata dell’edificio e, pertanto, restano sospesi in aria) non costituiscono parti comuni del condominio; al contrario essi sono di proprietà del titolare dell’appartamento di cui sono solo un prolungamento. Tags: casaAgentcasaBuycasaRentdecoro architettonico, Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. Il decoro architettonico è ritenuto opera particolare di colui che ha costruito l’edificio e di colui che ha redatto il progetto, ma una volta ultimata la costruzione costituisce un bene cui sono direttamente interessati tutti i condomini e che concorre a determinare il valore sia delle proprietà individuali che di quella collettiva sulle parti comuni (cfr. [6] Cass., sent. Decoro architettonico del condominio e autorizzazione dell’assemblea. Oppure iscriviti alla nostra newsletter per rimanere sempre aggiornato. Cass. In particolare, si ritiene che l’alterazione debba essere apprezzabile, ovvero si traduca in un pregiudizio economico che comporti un deprezzamento sia dell’intero fabbricato che delle porzioni in esso comprese, per cui, sotto tale profilo, è necessario tener conto dello stato estetico del fabbricato al momento in cui l’innovazione viene posta in esser (cfr. 1120, II comma, c.c. L’art. 8830/2008). Ciò significa che, se dovessero essere apportate innovazioni a parti comuni dell’edificio in grado di guastare l’estetica del condominio, anche un solo condòmino potrà opporsi e chiamare in causa l’intero condominio al fine di ottenere l’inibizione dei lavori in corso, l’eventuale risarcimento del danno e ripristino dello stato dei luoghi. Decoro architettonico, la nozione. I campi obbligatori sono contrassegnati *. II, Ordinanza, 27/05/2020, n. 9957 - condominio - parti comuni - innovazioni - decoro architettonico 1286/2010). (cfr. Il decoro architettonico, che caratterizzi la fisionomia dell'edificio condominiale, è un bene comune, ai sensi dell'articolo 1117 c.c., il cui mantenimento è tutelato a prescindere dalla validità estetica assoluta delle modifiche che si intendono apportare (Cass. Tale concetto non è  proprio dei soli immobili di particolare pregio storico-artistico o che presentano articolate decorazioni sul prospetto, ma si applichi a tutti i fabbricati, anche i “normali” Condomini e gli edifici di minor valore in relazione all’estetica pensata da costruttore e progettista. Angelo Greco e iscritta presso il Tribunale di Cosenza, N.G.R 243/2016 - N.R. Ultimi aggiornamenti. Classico esempio di lesione del decoro architettonico condominiale da parte del singolo inquilino è quello di chi decide di creare una veranda sul proprio balcone di casa, alterando così l’estetica dell’edificio, che si presenta unitariamente come composto da soli balconi aperti. Ne consegue che – a prescindere da ogni considerazione […] CONDOMINIO OPERE AL PARAPETTO E SOLETTA DEI BALCONI DI PROPRIETA’ ESCLUSIVA – LESIONE AL DECORO ARCHITETTONICO DELL’EDIFICIO Ci si riferisce nel caso di specie ad una importante ordinanza della Corte di Cassazione, molto recente , e precisamente la nr 4909 del 24/2/2020 in cui viene affermato il principio secondo cui “Costituisce innovazione lesiva del decoro […] Un intervento di recupero edilizio, dunque, è lecito quando mira a salvaguardare il decoro architettonico del condominio, ad esempio nel caso in cui quest’ultimo sia stato leso da una calamità naturale (terremoto, nubifragio, ecc.). attiene a tutto ciò che nell’edificio è apprezzabile dall’esterno, posto che esso si riferisce alle linee essenziali del fabbricato, cioè alla sua particolare struttura e fisionomia, che contribuisce a dare ad esso una sua specifica identità. La tutela del decoro architettonico del condominio, dunque, rappresenta un limite per i condòmini stessi, i quali non sono liberi di apportare tutte le modifiche che vogliono, nemmeno se riguardano il proprio appartamento. 1122 c.c. I PERSONAGGI DELL’ASSEMBLEA DI CONDOMINIO. 1 febbraio 2009 0:00 . Cass. n. 5612 del 17 aprile 2001. Decoro architettonico del condominio, la veranda che arreca danno va demolita Cassazione: la gravità della lesione al decoro esime dalla ricerca di misure meno radicali rispetto alla demolizione Martedì 17 Febbraio 2015. Il decoro architettonico del condominio. Il decoro architettonico di cui all’art. A proposito di innovazioni apportate dal singolo condòmino su una parte di edificio di sua esclusiva proprietà, la Corte di Cassazione ha ritenuto dimostrata la violazione del decoro architettonico nel caso in cui la trasformazione in veranda dell’unico balcone esistente al piano ammezzato aveva spezzato il ritmo proprio della facciata ottocentesca del fabbricato, che nei vari piani possedeva un preciso disegno di ripetizione dei balconi e di alternanza di pieni e vuoti, non potendosi trascurare, a tal fine, anche la rilevanza delle caratteristiche costruttive della veranda e il suo colore bianco brillante, contrastante con le superfici più opache dei circostanti edifici [8]. E' nota comune sentir dire che e' stato leso il decoro architettonico allorquando un condomino intervenga sulle parti comuni per delle modifiche funzionali alla sua proprieta'. n. 1784/2013). Le 10 città più vivibili al mondo. che siano in grado di incidere sull’armonica esteriorità dell’edificio, a meno che non si tratti di interventi volti a salvare l’estetica del condominio dal degrado, dalla fatiscenza o da qualsiasi altra causa che possa minarla. Abbiamo appena detto che, salvi i casi di interventi di recupero edilizio, nessuna innovazione, seppur votata dall’assemblea, può alterare il decoro architettonico di un condominio. Il maggior vantaggio della parte comune dell’edificio, infatti, non può essere conseguito a danno dell’edificio di cui fa parte, nella consistenza materiale o artistica di esso, oppure a prezzo della mancanza di uso o di godimento da parte anche di un solo condomino della cosa innovata o di altra cosa comune. Sez. "La Legge per Tutti" è una testata giornalistica fondata dall'avv. Il Codice civile non offre una definizione di decoro architettonico: le uniche disposizioni che se ne occupano riguardano la tutela dell’estetica condominiale da interventi che ne possano minare l’armonia. Sono possibili gli interventi di recupero edilizio? Quanto all’azione a tutela del decoro architettonico, questa si ritiene imprescrittibile poiché rappresenta estrinsecazione di una facoltà insita nel diritto di proprietà. D’altronde se il vecchio adagio ci dice che non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace un motivo ci sarà pure. Il condominio rappresenta una forma particolare di comunione dei beni: la peculiarità consiste nel fatto che, all’interno dello stesso fabbricato, coesistono parti di proprietà esclusiva con parti di proprietà comune. n. 5417 del 15 aprile 2002. Tale valutazione terrà conto anche dello stato generale dell’immobile prima dell’intervento. [9] Cass., sent. Dunque, ricapitolando quanto detto sinora, possiamo affermare che nessuna maggioranza condominiale può approvare innovazioni (nuovo ascensore esterno, realizzazione di verande, applicazione di grate alle finestre, ecc.)