1) La Lectio divina. Chiamandoci alla contemplazione, il Signore ci fa, quindi, un dono, ci offre un privilegio… perché dentro di noi c’è un’esigenza insopprimibile di contemplazione” (p. Anastasio del ss. 1 - Il termine Lectio Divina è davvero difficile da … © Ordine dei Predicatori Provincia San Domenico in Italia. La sua beatitudine è aver ascoltato e creduto alla Parola dell’Eterno: «Beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore» (Lc 2,45) (mons. Ancora). Giunge con i suoi problemi: i malati, gli storpi, i ciechi, i … A questi “quattro tempi”, più personali, si aggiunge un “quinto tempo” o elemento quando si vive in comunità e si pratica la lectio Siamo abili a scappare da noi stessi, a “lasciar correre” pur di evitare qualcosa che ci dà fastidio, così come siamo molto accorti a giustificare i nostri comportamenti, per non cambiare abitudini. La Lectio è una delle priorità pastorali che Giovanni Paolo II ha indicato alla Chiesa all’inizio di questo terzo millennio: “Non c’è dubbio che il primato della santità e della preghiera (di cui ha scritto nei paragrafi precedenti) non è concepibile che a partire da un rinnovato ascolto della parola di Dio. Donna dell’ascolto, Maria si presenta nella visitazione come Madre dell’Amore: . In particolare è necessario che l’ascolto della Parola diventi un incontro vitale, nell’antica e sempre valida tradizione della Lectio Divina, che fa cogliere nel testo biblico la parola viva che interpella, orienta, plasma l’esistenza” (Novo Millennio Ineunte, 39). Scopriremo che la Scrittura, alternativamente, ci condurrà a esprimere le varie finalità della preghiera: l’adorazione, la lode, il rendimento di grazie, la preghiera di perdono, la richiesta di grazie per noi, l’intercessione per gli altri, ma sempre con lo spirito suggerito dal testo. Dove? L’icona di Maria, Vergine dell’ascolto. In questi anni, però, accanto agli enormi vantaggi che ci sono venuti dalla riscoperta di questo metodo, mi pare di aver notato due grossi rischi. Gv 1,14: La Parola si fece carne. Si rinvia all'informativa estesa Cookie Policy per ulteriori informazioni. Quando si prega e si ama molto, quando si è presi, afferrati dalla rivelazione della vita e dell’amore di Dio, le parole quasi vengono a mancare e non si pensa più tanto ai singoli elementi del brano letto e a ciò che abbiamo compreso. 17/12/2020 – Aggiunta la condivisione del brano 38 Lc 8,26-39. In questo percorso, infatti, il lettore si affida progressivamente al testo, si lascia condurre e guidare dal brano ed evita il rischio di interpretarlo a modo proprio e far dire al testo, ciò che non vuole assolutamente dire… E’ un lavoro che esige tempo, per entrare in “confidenza” con una pagina biblica, per dialogare con il brano e renderlo vivo, anche con un l’ausilio di qualche sussidio. Quanto è oggi modernissimo, domani sarà vecchissimo. Molti monaci si oppongono a questo, sostenendo che la lectio è individuale e tale deve rimanere altrimenti diventa celebrazione della Parola, festoso ascolto collettivo. La sua voce è portatrice della gioia messianica: . La Lectio è una delle priorità pastorali che Giovanni Paolo II ha indicato alla Chiesa all’inizio di questo terzo millennio: Dobbiamo richiamare anche l’invito di Benedetto XVI: . Questo significa che un testo, per essere capito, ha bisogno di essere collocato dentro il con-testo del libro biblico a cui il brano appartiene ma anche nel contesto dell’intera Scrittura, cercando di coglierne la struttura, i personaggi, le azioni e le loro qualifiche, le parole chiave, domandandoci: Chi sono i personaggi che agiscono? Come si fa in pratica. E’ il momento del colloquio intimo tra Dio e il credente, del “faccia a faccia” con il Signore (Fil 2,5). La lectio divina è la liturgia che noi celebriamo nella tenda del nostro corpo, che noi facciamo in mezzo agli uomini come il Figlio la faceva nello spazio della Trinità già prima di tutti i secoli. Questa “lettura divina” non è evidentemente una semplice lettura della Bibbia, fatta per curiosità o a scopo di studio o di ministero, e non è neanche semplice lettura spirituale. Quello di Guigo è un metodo che ha aiutato tanti cristiani a pregare con la Bibbia e a fare concretamente la Lectio Divina. La Parola di Dio nasce dalla vita. Nella collatio ognuno vede il fratello, la sorella in una dimensione di fede. Quale punto fermo della pastorale biblica, la Lectio divina va perciò ulteriormente incoraggiata, mediante l’utilizzo anche di metodi nuovi, attentamente ponderati, al passo con i tempi” (ibid.). Donna dell’ascolto, Maria si presenta nella visitazione come Madre dell’Amore: «A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?» (Lc 2,43). E’ un momento impegnativo ma necessario, da cui dipende anche l’esito degli altri passaggi del percorso. Non dobbiamo mai dimenticare che la Parola di Dio trascende i tempi. Una volta che sarete in silenzio e concentrati, potrete cominciare a leggere con intenzione il testo che avrete scelto. «Cosa dici a me, Signore, con queste tue parole?». Quando arrivate ad una parola o una frase che sentite catturi la vostra attenzione, fermatevi e ripetetela, memorizzatela e assorbitela. Nota. Dobbiamo essere convinti che l’incontro approfondito con la Sacra Scrittura e l’esperienza “saporosa” della Parola di Dio – “E fu in bocca dolce come il miele” (Ezechiele 3,3) – sono doni dello Spirito Santo, che attraverso la pratica continuata e assidua della Lectio divina, ci introduce “alla verità tutta intera” (Gv 16,13). Riflettiamo sui messaggi del testo, sui valori permanenti che ci trasmette. E’ questo un momento della Lectio che bisogna vivere nella grazia dello Spirito e con grande sincerità e concretezza, perché c’è sempre il rischio di sfuggire al confronto, soprattutto quando ciò che dice Gesù fa paura, o quando quello che emerge dalla Parola ci scomoda o ci mette in discussione, o ci costringe a rivedere i nostri comportamenti o a cambiare qualcosa della nostra vita. La lectio divina, quindi, con i quattro passaggi che essa comporta, non è soltanto scuola di preghiera: diventa scuola di vita. Affiorano anche gli atteggiamenti di Dio verso di noi: la bontà, il perdono, la misericordia, la pazienza. Per questo non si danno giudizi… ma si esprime: accoglienza, apprezzamento, gratitudine per il fratello/la sorella. Abbiamo ricevuto Gesù, persona viva e vera, nella quale abita la pienezza della divinità (Col 1,19) e insieme la piena povertà dell’umanità. 3Tutte le cose avvennero per mezzo di Lei, e senza di lei nessuna cosa avvenne. Non inventiamo noi la preghiera, ma entriamo nei sentimenti religiosi che il testo evoca e suscita. +39 392 8866365 email: stampa@abbaziamontecassino.org, Centralino  +39 0776311529 email: guide@abbaziamontecassino.org, email segreteria.abate@abbaziamontecassino.orgCell. La collatio, dal latino “colligere” = raccogliere: è l’unico passaggio supplementare e integrativo alla Lectio, quando si svolge in forma comunitaria. Il dramma del giudizio si svolge secondo due momenti preceduti da una introduzione (vv. Dobbiamo richiamare anche l’invito di Benedetto XVI: “In questo contesto, vorrei soprattutto evocare e raccomandare l’antica tradizione della Lectio divina: l’assidua lettura della Sacra Scrittura accompagnata dalla preghiera realizza quell’intimo colloquio in cui, leggendo, si ascolta Dio che parla e, pregando, Gli si risponde con fiduciosa apertura del cuore (cfr DV 25). Perciò dobbiamo leggerla in comunione con la Chiesa viva. 31-33) che presenta la venuta gloriosa del Figlio dell’uomo, la convocazione dei popoli e la loro separazione. 22/12/2020 – Aggiunta la condivisione del brano 39 Lc 8,40-48. La novità rispetto alla grande tradizione è che ora si fa in gruppo, si fa in massa, e quindi è necessario reinventare l’elemento comunitario come tecnica, ritmo e animazione. Nella meditazione si fa emergere un suo aspetto del testo che, in quella concreta lectio divina, si rivela «parlante». I momenti o passaggi principali sono: lectio, meditatio, oratio, contemplatio. La Lectio è un ascoltare e assaporare la Sacra Scrittura stando seduti, come Maria, ai piedi di Gesù per non perdere una sola Parola uscita dalle sue labbra. La lectio divina (Enzo Bianchi) «È necessario che l'ascolto della Parola diventi un incontro vitale, nell'antica e sempre valida tradizione della lectio divina che fa cogliere nel testo biblico la Parola viva che interpella, orienta, plasma l'esistenza» (Giovanni Paolo II, Novo millennio ineunte, 39). La sua voce è portatrice della gioia messianica: «Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo» (Lc 2, 44). Si articola nei seguenti momenti: • invocazione dello Spirito Santo; • lettura del testo biblico e approfondimento guidato; • meditazione dei significati della Parola; • preghiera come risposta a Dio che ha parlato; • condivisione fraterna Gli incontri iniziano alle 9.00 Non saremo mai possessori, padroni della Parola: siamo posseduti dalla Parola. La Lectio divina è una “pedagogia” per la lettura della Bibbia. Si tratta, quindi, di parlare a Dio con lo spirito suggerito dal testo e in preciso riferimento alla Parola meditata. Immagine perfetta della Chiesa, Maria si lascia plasmare dalla Parola di Dio: . Il passo successivo è: abbracciate il silenzio. Invocare. Alla voce di Dio che ci ha interpellati nella lectio e meditatio, rispondiamo con la preghiera, cioè trasformiamo in preghiera quello che abbiamo meditato. . La Parola universale. E’ l’intuizione del Regno di Dio dentro di noi, è la certezza di essere stati “toccati” dalla grazia divina. Questo significa che un testo, per essere capito, ha bisogno di essere collocato dentro il con-testo del libro biblico a cui il brano appartiene ma anche nel contesto dell’intera Scrittura, cercando di coglierne la struttura, i personaggi, le azioni e le loro qualifiche, le parole chiave, domandandoci: «Cosa dice il testo in sé?». Ancora), A questo punto, la contemplazione è qualcosa di molto semplice. Dobbiamo leggere la Sacra Scrittura non come parola del passato, ma come Parola di Dio che si rivolge anche a noi e cercare di capire che cosa il Signore voglia dire a noi. E’ il contemplare agendo, in cui il cuore, toccato dalla presenza di Cristo, si chiede: «Cosa devo fare per realizzare questa Parola?». Abbiamo ricevuto Gesù, persona viva e vera, nella quale abita la pienezza della divinità, e insieme la piena povertà dell’umanità. anno A 14 gennaio 2017 PADRE INNOCENZO GARGANO OSB Cam. Quale? 5 E la luce si manifesta nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno sopraffatta. Lectio divina vuol dire leggere, ascoltare, ritenere, approfondire e soprattutto vivere la Parola di Dio, contenuta nella Scrittura, immergendosi in essa con fede e amore. La Lectio divina è un cammino di unificazione della nostra persona e della nostra vita intorno “alla sola cosa di cui c’è bisogno” (Lc 10,42). Secondo la tradizione monastica, questo dialogare con Dio nella preghiera non deve essere lungo o elaborato, ma breve e intenso, semplice e umile, perché perseverando in essa, la domanda sia più incisiva ed efficace. Potreste rendervi conto che i vostri pensieri divaghino nei ricordi o nelle preoccupazioni e distrazioni del momento, ma fa parte del processo: siete voi che state offrendo i vostri pensieri, le vostre idee, la vostra mente a Dio e questo per contro è Dio che vi sta parlando e ascoltando. Concentratevi sul vostro respiro, oppure ripetete in silenzio una preghiera, mentre vi rilassate e permettete a voi stessi di lasciare andare il rumore e ogni distrazione. "La lectio divina è un approccio graduale al testo biblico e risale all'antico metodo dei Padri, che ... delle cose di Cristo. “La Parola di Dio, la Parola del Padre, è Gesù. La Parola di Dio nasce dalla vita. Come fare la lectio divina. La Lectio divina è una “pedagogia” per la lettura della Bibbia. Dovreste sentirvi calmi e rilassati: siete voi che interagite con Dio, che è felice di farvi visita. Questi "tempi" evidenziano come la lectio divina ha un valore altamente orante e contemplativo, essa infatti è un ascoltare Cristo che parla attraverso le Scritture, è sperimentare il "gusto" di Dio. Insieme, in silenzio, si ascoltano le intuizioni interiori, le risonanze, i germi di vita che lo Spirito, a volte in forma ancora iniziale e incerta, suscita in ciascuno. La Lectio ha una peculiarità: La Lectio è un ascoltare e assaporare la Sacra Scrittura stando seduti, come Maria, ai piedi di Gesù per non perdere una sola Parola uscita dalle sue labbra. Che cos è la contemplazione? Emergono, allora, i sentimenti dell’uomo di ogni tempo come il timore, la gioia, la sua speranza, la confidenza, la fiducia, ma anche, all’opposto, la paura dell’affidarsi, i suoi dubbi, la solitudine: sono i sentimenti che, forse, ritroviamo in noi stessi. “Se preghi, parli con il tuo Sposo. “Quando leggi la Parola di Dio, bisogna che ricordi di dirti senza interruzione: è a me che si rivolge, è di me che si tratta. Il terzo momento è l’oratio, la preghiera. Di lui sappiamo solo che nel 1173 era già monaco con responsabilità e che nello stesso anno, o in quello successivo, fu eletto nono priore della Grande Certosa, dove morì nel 1188. E’ l’atteggiamento del giovane Samuele: «Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta» (1Sam 3,10). Lectio Divina: Luca 8,1-3 "La Lectio Divina è una fonte genuina della spiritualità cristiana, e ad essa ci invita la nostra Regola. Dopo secoli di esilio della Bibbia dal popolo di Dio, finalmente la Sacra Scrittura ha ripreso il posto centrale che le compete nella liturgia, nella preghiera, nella vita. La Bibbia non utilizza i termini contemplazione e contemplare: ricorre di preferenza ai verbi conoscere, vedere e, soprattutto, ascoltare, il più usato nell’AT. E’ opportuno, però, chiarire la finalità di questo momento. Un metodo per leggere e approfondire la Parola di Dio; una via ben collaudata per accogliere la Parola, per approfondirla e gustarla, un sistema che costituisce un vero e proprio itinerario spirituale in varie tappe (cfr nota in fondo al testo). Quale?” Andiamo a cercare questi riferimenti, li confrontiamo con il testo che abbiamo davanti, notiamo le somiglianze e le differenze. Card. Che cos’è la Lectio Divina, la portata vera di questa espressione che, non a caso, è rimasta latina, in effetti è un po’ intraducibile. Successivamente, è importante prolungare questa raccolta di dati, cercando di ricordare dei brani simili della Bibbia, o di cercarli con l’aiuto delle note in fondo pagina o dei paralleli, normalmente citati in margine. La Lectio ha una peculiarità: è lettura della Parola di Dio in colloquio con Dio. Non dobbiamo mai dimenticare che la Parola di Dio trascende i tempi. La Lectio Divina dovrebbe svolgersi in un luogo silenzioso in cui si può stare da soli, senza essere disturbati. Dove? Come fare una lectio divina autogestita. Ora chiudiamo la Bibbia e mettiamo da parte il testo con cui abbiamo fatto il percorso della, . 1In principio era la Parola, e la Parola era verso Dio e la Parola era Dio. La lectio divina non va confusa con lo studio di un testo biblico, però lo studio può e deve essere integrato nella lectio divina Si tratta infatti di superare l’alterità del testo, la distanza che ci separa da testi scritti molto tempo fa e in lingue e contesti culturali molto diversi dai nostri. 03043 Cassino (Fr), Italy, Centralino:  +39 0776311529email: info@abbaziamontecassino.orgPosta certificata:  montecassino@pec.it, Per contatti con la stampa o informazioni su eventi, Cell. Nella collatio il protagonista principale è lo Spirito Santo, vivente nella Parola di Dio e nelle sorelle/fratelli. La sua beatitudine è aver ascoltato e creduto alla Parola dell’Eterno: Ma per non cadere nell’individualismo dobbiamo tener presente che la Parola di Dio ci è data proprio per costruire comunione, per unirci nella verità nel nostro cammino verso Dio. Occorre, carissimi, consolidare e approfondire questa linea, anche mediante la diffusione della Bibbia nelle famiglie. “Cerchiamo Colui che ci cerca”: contemplare è sentirsi raggiunti e amati da Dio; è guardare a se stessi, a tutti e a tutto con lo sguardo di Dio, con il suo stesso sguardo di Padre e non con il nostro occhio umano; è avere, . 6Ci fu un uomo mandato da Dio, il suo nome [era] Giovanni. “Un fatto simile a quello che sto analizzando, l’ho già trovato in qualche passo dell’AT? «Ecco: sto alla porta e busso. Abbazia di Montecassino, via Montecassino s.n.c. Per esempio si può scegliere un testo dalla liturgia Eucaristica, alcune preghiere o frasi quotidiane o brani dal Vangelo. Il luogo privilegiato della lettura e dell’ascolto della Parola è la liturgia, nella quale, celebrando la Parola e rendendo presente nel Sacramento il Corpo di Cristo, attualizziamo la Parola nella nostra vita e la rendiamo presente tra noi. Segue la contemplatio, la contemplazione. E’ importante questa ricerca per capire il significato corretto del testo e non “uscire dal seminato”. L’unico momento supplementare e integrativo che condivido, quando la Lectio Divina si svolge nella forma comunitaria, è la “collatio”. La Parola di Dio, invece, è Parola di vita eterna, porta in sé l’eternità, ciò che vale per sempre. è essenziale per la vita di ogni Cristiano. Poi potete rimanere in un silenzio contemplativo, in compagnia di Dio, e tornare al testo quando lo riteniate giusto. L’unico momento supplementare e integrativo che condivido, quando la Lectio Divina si svolge nella forma comunitaria, è la “collatio”. Non è giusto accettare dalla Scrittura solo approvazioni e consolazioni. La meditazione, poi, non è fine a se stessa, ma tende a farci entrare in dialogo con Gesù, a diventare preghiera. Lectio divina su Mt 25,14-30 . Bisogna “crederci”, evitando di esprimere giudizi di valore prima di averla sperimentata. Con il Concilio Ecumenico Vaticano II (1962-1965) la Parola di Dio ha ritrovato la sua centralità nella vita della Chiesa (Dei Verbum 18.11.1965). È il potere della grazia di Dio. Il secondo rischio, a mio avviso, è originato dal fatto che qualche autore spirituale moderno ha aggiunto altri passaggi/momenti ai quattro tradizionali, rendendo il metodo eccessivamente complesso. Si tratta di rispondere alla domanda: “Cosa dice a me questo testo? La pratichiamo, quindi, ogni giorno, per acquistarne un soave e vivissimo affetto e allo scopo d’imparare la sovreminente scienza di Gesù Cristo. Portando in noi la Parola di Dio, portiamo dunque in noi l’eterno, la vita eterna” (Benedetto XVI, Udienza generale di Mercoledì 7 novembre 2007, cfr Osservatore Romano 8 novembre 2007). L'antica pratica della Lectio Divina, lettura divina, si avvicina allo studio e alla preghiera delle Sacre Scritture come ad un qualcosa che, con calma e attenzione, va assorbito, compreso e su cui bisogna focalizzare l'attenzione. Contemplare è entrare in un rapporto di fede e di amore con il Dio di verità e di vita che in Cristo ci ha rivelato il suo volto, quel volto che ogni pagina della Bibbia ci svela. la Lectio Divina si fa mettendosi in preghiera ed in meditazione, scrutando la parola di Dio. Si chiama “divina”, non soltanto perché i testi che leggiamo contengono ciò che Dio dice, ma anche perché è una lettura che si fa in due: chi legge, da una parte e lo Spirito del Risorto, dall’altra. A questo punto, la contemplazione è qualcosa di molto semplice. . Come praticare la Lectio Divina L'antica pratica della Lectio Divina, lettura divina, si avvicina allo studio e alla preghiera delle Sacre Scritture come ad un qualcosa che, con calma e attenzione, va assorbito, compreso e su cui bisogna focalizzare l'attenzione. Dobbiamo essere convinti che l’incontro approfondito con la Sacra Scrittura e l’esperienza, – sono doni dello Spirito Santo, che attraverso la pratica continuata e assidua della Lectio divina, ci introduce “alla verità tutta intera” (, La Lectio divina è un cammino di unificazione della nostra persona e della nostra vita intorno. Quale?” Andiamo a cercare questi riferimenti, li confrontiamo con il testo che abbiamo davanti, notiamo le somiglianze e le differenze. Il primo è la lectio, la lettura propriamente detta, una lettura evidenziata. 1 14. Ricordiamo sempre che se la Parola di Dio, da una parte ci accusa, dall’altra offre, ogni volta, una via di uscita e di salvezza. È a questa condizione che Dio si fa presente, rivela il suo cuore, quasi lo confonde con il nostro in una forte esperienza che ci matura e ci rende sempre più intelligibile la Scrittura nel suo messaggio più profondo. Sono vere e proprie indicazioni di percorso che aiutano a comprendere un testo nella sua verità storica. 4In lei era vita, e la vita era la luce degli uomini. Cosa dire? Si avverte il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarsi raggiungere dal suo mistero, di. Questo dialogo con la Parola deve sempre avere due dimensioni: da una parte, deve essere un dialogo realmente personale, perché Dio parla con ognuno di noi tramite la Scrittura e ha un messaggio per ciascuno. Dice s. Girolamo: “Ignorare le Scritture è ignorare Cristo”. La Lectio Divina è un metodo “ideato” da Guigo II Certosino. “Lo Spirito, infatti, conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio” (1Cor 2,10). Certamente, come ogni cammino di vita spirituale ha le sue fatiche e, alcune volte, soprattutto quando sperimentiamo qualche forma di aridità spirituale, potremmo anche essere tentati di abbandonarlo. Toggle search field. Ognuno si sente responsabile della crescita di ciascuno e di tutti. Questa prassi, se efficacemente promossa, recherà alla Chiesa, ne sono convinto, una nuova primavera spirituale. Il sentire la voce di una persona amata dona gioia anche al di là del contenuto delle parole e della loro comprensione” (Lectio divina e vita religiosa, p. 13). Chiamandoci alla contemplazione, il Signore ci fa, quindi, un dono, ci offre un privilegio… perché dentro di noi c’è un’esigenza insopprimibile di contemplazione”, (p. Anastasio del ss. Cerchiamo, piuttosto, di lasciare libertà di azione in noi alla Parola. Ritorna in qualche racconto del vangelo? , di riposare in lui, di amarlo, di accogliere il suo amore per noi. Toggle mobile menu. “Un fatto simile a quello che sto analizzando, l’ho già trovato in qualche passo dell’AT? C. M. Martini). Anche in questo passaggio della Lectio bisogna essere coerenti con le indicazioni della Parola, per permettere alla Parola di convertirci. Trascurandoli o svolgendoli disordinatamente si corre il rischio di una lettura sterile o addirittura controproducente. Come già detto, il testo è mediazione, traccia, impronta di Dio, contiene la Parola: in questo modo, la Parola di Dio ci raggiunge, penetra in noi e prende possesso di noi. La Lectio divina: imparare a pregare con la Parola di Dio Questo breve Sussidio sulla Lectio divina si divide in due parti. Fare esperienza personale di Gesù, il Salvatore e Liberatore, cambia inevitabilmente la nostra vita, i nostri giudizi, i nostri criteri e diventa la confessione pratica, vissuta nelle nostre scelte quotidiane, che lui è il Signore della vita e della storia di tutti gli uomini, che è il Signore del mondo. Il brano, in ogni suo elemento particolare, è stato traccia, segno e mediazione della voce di Dio. Si cerca una maggiore semplicità e disposizione ad ascoltare e non a parlare. Le opinioni umane vengono e vanno. Bisogna “crederci”, evitando di esprimere giudizi di valore prima di averla sperimentata. In questo modo scopriremo elementi che a una prima lettura, forse distratta e un po’ affrettata, passano inosservati, troveremo indizi che non ci aspettavamo, anche se ci pareva di conoscere il brano quasi a memoria. Abbiamo oggi è domani per entrare in questa dimensione di “ascolto” personale e provare. Immagine perfetta della Chiesa, Maria si lascia plasmare dalla Parola di Dio: «Avvenga di me quello che hai detto» (Lc 1,38). Il fratello/la sorella è una persona con cui condivido un progetto di salvezza. “Signore, cosa vuoi che io faccia?”, pregava s. Francesco d’Assisi. Maria è l’icona dell’ascolto fecondo della Parola: ella ci insegna ad accoglierla, a custodirla e a meditarla incessantemente: «Maria serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore» (Lc 2,19). Quello di Guigo è un metodo che ha aiutato tanti cristiani a pregare con la Bibbia e a fare concretamente la Lectio Divina. Quale? Ad essa i singoli e le comunità ricorrono ormai in larga misura, e tra gli stessi laici sono tanti che vi si dedicano anche con l’aiuto prezioso di studi teologici e biblici. Si tratta di un testo di largo respiro universalistico che presenta l’appartenenza al regno come concreta conseguenza della reale accoglienza del fratello bisognoso. Si avverte il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarsi raggiungere dal suo mistero, di “gustare e vedere quanto è buono il Signore” (sl 33/34,9), di riposare in lui, di amarlo, di accogliere il suo amore per noi. Quindi, pur essendo sempre una Parola personale, è anche una Parola che costruisce comunità, che costruisce la Chiesa. Ora chiudiamo la Bibbia e mettiamo da parte il testo con cui abbiamo fatto il percorso della lectio, della meditatio e dell’oratio. E’ la lettura e rilettura “intelligente” del brano che abbiamo davanti, per metterne in rilievo gli elementi portanti. Successivamente, è importante prolungare questa raccolta di dati, cercando di ricordare dei brani simili della Bibbia, o di cercarli con l’aiuto delle note in fondo pagina o dei paralleli, normalmente citati in margine. E’ il momento del colloquio intimo tra Dio e il credente, del. ... Il presente sito fa uso di cookie anche di terze parti. La storia e le situazioni vissute dai personaggi presenti nel testo diventeranno fonte di confronto con la nostra situazione e la nostra esperienza personale: in loro, troveremo noi stessi, scopriremo il nostro modo di essere e agire in profondità, ci conosceremo meglio. La lectio divina non è quindi una lettura che procede solo dalla Bibbia al credente, ma anche al contrario, perché influisce nel trasformare la vita di coloro che vengono toccati da quanto leggono. È forse il dono più prezioso che lo Spirito ha fatto alla Chiesa del nostro tempo, quindi, fatto a noi, coscienti di avere una grande responsabilità nel mondo di oggi: annunciare il Vangelo. Si passa quindi alla meditatio, la meditazione, che è una sosta interiore sugli elementi portanti del brano, raccolti durante la lectio. ... Cos’è la Lectio Divina, come si fa? Questo vi dovrebbe portare alla fase successiva della conversazione con Dio: potete "parlare" con i vostri pensieri, le vostre idee, la voce interiore o una voce esterna. “La Parola di Dio, la Parola del Padre, è Gesù. La contemplatio non è astratta: comporta sempre l’azione. La lectio divina è un’attività complessa, progressiva, fatta di tappe o momenti successivi, mediante la quale la preghiera entra nella vita, e si trasforma in pratica di vita. Se leggi, egli parla a te” (S. Girolamo). E’ l’intuizione del Regno di Dio dentro di noi, è la certezza di essere stati “toccati” dalla grazia divina. Lc 24, 27 Introduzione "Nelle nostre società post-moderne, sempre più vissute come folla di solitudini, l'attesa della Parola è divenuta il bisogno vitale di non essere soli, l'urgenza di venire Quindi, applica tutto il testo a te” (Kierkegaard). Anche in questo passaggio della Lectio bisogna essere coerenti con le indicazioni della Parola, per permettere alla Parola di convertirci. Ricordate che l'obiettivo non è portare a termine un certo numero di testi o letture, ma entrare in contatto con Dio attraverso la lettura delle Sue parole. Questa è la meditazione: non è una sterile autoaccusa o una tortura interiore. Mi rendo conto che il tentativo di presentare la Lectio divina potrebbe scoraggiare per l’impegno che comporta. Perciò è importante che ogni cristiano viva in contatto e in dialogo personale con la Parola di Dio, donataci nella Scrittura. Nella pratica della Lectio divina, la cosa importante non è capire la Parola, subito e a tutti i costi, e “preoccuparsi” se un testo della Scrittura dice nulla… La prima cosa davvero necessaria è essere raggiunti dalla Parola, essere abitati dalla Parola, diventare dimora, tempio della Parola. 3) Struttura della Lectio divina. Nella collatio si condividono le proprie debolezze, ma soprattutto le meraviglie che in essi compie la Parola di Dio. la Parola di Dio ha ritrovato la sua centralità nella vita della Chiesa. Tale ‘’lectio divina” comprende alcuni gradini: • “è come se la lectio offrisse alla bocca un cibo ancora solido, • la meditatio lo masticasse e lo spezzasse, • l’oratio lo gustasse; • la contemplatio poi si identifica con una dolcezza che infonde gioia e ristoro”. Lectio Divina: 2ª Domenica di Natale (A) ... La Parola entra nella persona e fa che questa si senta accolta da Dio come figlia, come figlio. La Lectio Divina è un metodo “ideato” da Guigo II Certosino. “Cerchiamo Colui che ci cerca”: contemplare è sentirsi raggiunti e amati da Dio; è guardare a se stessi, a tutti e a tutto con lo sguardo di Dio, con il suo stesso sguardo di Padre e non con il nostro occhio umano; è avere “la mente e il pensiero di Cristo” (1Cor 2,16).