[ a zacinto ] Io non potrò mai più mettere piede sulle tue sacre sponde dove io vissi da bambino, o Zacinto mia, che ti specchi nel mar Greco dal quale è nata, secondo la mitologia, la dea Venere, che rese feconde quelle isole con il suo primo sorriso, motivo per cui scrisse delle tue limpide nubi e della tua vegetazione, il famoso verso del poeta Omero, colui che, nell'Odissea, Zacinto mia, che te specchi nell'onde del greco mar da cui vergine nacque Venere, e fea quelle isole feconde col suo primo sorriso, onde non tacque le tue limpide nubi e le tue fronde l'inclito verso di colui che l'acque cantò fatali, ed il diverso esiglio per cui bello … Venere, all’inizio della seconda quartina, riveste una rilevanza tematica decisiva: ella è amore, bellezza, grazia, sorge dal mare e rende fertili col suo sorriso tutte le terre. Foscolo, e lo si vede bene nell’Ortis, deluso storicamente da quella patria che non riusciva a formarsi, senza rinnegare la grandezza dantesca, guarda però ancora più indietro e glorifica al suo posto il padre della cultura occidentale, il leggendario poeta Omero, cui dedicherà il commosso finale del carme Dei sepolcri. Né più mai toccherò le sacre spondeOve il mio corpo fanciulletto giacque,Zacinto mia, che te specchi nell’ondeDel greco mar, da cui vergine nacque, Venere, e fea quelle isole fecondeCol suo primo sorriso, onde non tacqueLe tue limpide nubi e le tue frondeL’inclito verso di colui che l’acque. A Zacinto (conosciuto anche come Né più mai toccherò le sacre sponde, dal primo verso) è uno dei più celebri sonetti della produzione di Ugo Foscolo, scritto nel 1803 a Milano. 8-9). riassunti. A Foscolo spesso mancava il necessario raccoglimento dalla vita, eroica sì, e sempre in tempesta, al punto che meriterebbe un film hollywoodiano; di rado riusciva a portare a termine le sue furiose ispirazioni. Il «Tu» al v. 11 completa la panoramica lucente, di natura e mitologia, dell’isola: Foscolo, sempre in cerca di un sostegno materno (lui che, passi il lieve psicologismo, adorava la madre, avendo perso giovanissimo il padre Andrea), si dichiara figlio in senso fisico e spirituale, poeta che eredita la tradizione della poesia greca da Omero in poi. Molto elegante è la perifrasi per indicare il poeta Omero, «colui che l’acque / cantò fatali» (vv. Parafrasi A Zacinto - Ugo Foscolo. questo sonetto: considerando i termini che Foscolo utilizza in riferimento a Zacinto (sacre sponde, mia, specchi, onde, greco mar, isole feconde, limpide nubi, fronde, acque, materna mia terra), PARAFRASI Non toccherò mai più le sacre rive dove vissi da ragazzo, oh mia Zacinto che ti specchi nelle acque del mare greco da cui Venere nacque vergine e rese fertili quelle terre con il suo primo sorriso. A Zacinto. Parafrasi e costruzione diretta del sonetto “A Zacinto”. Parafrasi Non toccherò più le rive di Zacinto ( sacre sponde) Dove da bambino riposò il mio corpo, Zacinto mia, che ti specchi nelle acque del mar greco, dove nacque la dea Venere 8-9); «il canto avrai del figlio» (v. 12) Gli enjambements insieme alla catena di congiungimenti sintattici («ove», «che», «da cui», «e», «di colui che», «per cui») e alle anastrofi servono per creare un unico e tortuoso discorso lirico che si modelli sull’irrequietezza della passione soggettiva e che ricordi l’errare tortuoso di Ulisse e del poeta, oltre che le frastagliate coste della Grecia. PARAFRASI A ZACINTO La divinità greca Venere, "figlia" di Zacinto Io non toccherò mai più le sacre rive dove trascorsi la mia fanciullezza, Zacinto mia, che ti specchi nelle onde del mare greco da cui vergine nacque Venere, e rese quelle isole feconde con il suo primo sorriso, e Tema breve su Ugo Foscolo… Continua, Analisi e spiegazione dettagliata del sonetto A Zacinto di Ugo Foscolo… Continua, Analisi di alcune poesie di Ugo Foscolo: A Zacinto, Alla sera e In morte del fratello Giovanni… Continua, A Zacinto di Ugo Foscolo: mappa concettuale completa di parafrasi, commento e analisi del testo. Cantò fatali, ed il diverso esiglioPer cui bello di fama e di sventuraBaciò la sua petrosa Itaca Ulisse. ^ a b Rachele Jesurum, Sara Bandiera, "A Zacinto" di Foscolo: parafrasi del testo, OilProject. URL consultato il 4 luglio 2016. ^ Giuseppe Fischetti, Filologia e presenza dell'antico, 1986, p. 331, ISBN 8870626172. Come salvare il senso dell’esistenza? 8-9). Ugo Foscolo: analisi poesie. Il primo periodo, come detto, parte da «Né più mai» e termina al v. 11; il secondo parte dalla negazione, al v. 12, «Tu non altro» e termina con il sonetto stesso. Sacra città è Zacinto. 7 onde non tacque: poiché nel mare di Zacinto nacque Venere, l’isola fu celebrata dal cantore delle peregrinazioni di Odisseo, cioé Omero, considerato come il padre della creazione poetica. All’antenoree prode, de’ santi Lari Idei ultimo albergo e de’ miei padri, darò i carmi e l’ossa 6, e a te il pensier: ché piamente a queste: 15 Dee non favella chi la patria obblìa 7. In Zacinto, vagheggiata e cantata, sembrano concentrarsi tutte le illusioni di Foscolo, come si trattasse del riparo felice della sua adolescenza perduta e delle perdute speranze. URL consultato il 4 luglio 2016. siti, esercizi ecc. Il titolo della poesia è chiaramente una dedica: A Zacinto identifica subito il fatto che il poeta scrive una poesia dedicata a Zacinto, appunto. Proprio in quegli anni aveva affrontato disavventure politiche, amorose, familiari. A ZACINTO UGO FOSCOLO PARAFRASI E ANALISI DEL TESTO. «E questi figli sono due; lui, il poeta, e Ulisse, simili nell’amore, vicini di patria, ma lontanissimi nel destino, come nel tempo. Né più mai toccherò le sacre sponde. Scaricala ora in formato .pdf o .jpg… Continua. A Zacinto di Ugo Foscolo: testo, parafrasi, commento e figure retoriche di uno dei più celebri sonetti dell'autore, dedicato alla sua amata terra natale. Perché Foscolo – e l’Ortis ne era una dimostrazione – era spesso sopraffatto dalla tensione di voler dire e da una volontà espressiva talmente forte che rischiava di soffocare il suo canto. Proprio del 1803 è l’edizione definitiva delle sue poesie: è il canzoniere più breve della letteratura italiana, poiché conta appena dodici sonetti e due odi. Dunque la concretezza dei temi foscoliani è emblematica e si concentra in queste righe: la patria è lontana, irraggiungibile fisicamente e spiritualmente; l’agire umano è messo in pericolo dal continuo scacco della morte; dalla morte al nulla cosmico, il passo è breve; la tomba è l’unico segno di quell’esserci stati; ma più ancora lo è la poesia, il canto di Ulisse e di Achille, di Venere ciprigna, tutto nel nome di Omero il cui «inclito verso» ancora oggi, e questo è un fatto, risuona. storia. Non toccherò mai più le sponde dell’isola dove vissi la mia infanzia, Zacinto mia, che ti specchi nelle onde del mare greco, dal quale. Vi è poi una sovrapposizione interessante e sottile tra i due modelli poetici di Foscolo: Omero e Dante. ilfoscolo poesia sonetti alla sera, a zacinto, in morte del fratello giovanni, testo e parafrasi, schema metrico, versi, romanticismo [I] ALLA SERA Forse perché tu sei l'immagine della morte, a me giungi cosi gradita, o sera, sia quando d'estate sei seguita dalle nuvole e dai venti sereni, con il suo primo sorriso, e per questo non si esentò, dal descrivere le tue nubi e la tua vegetazione, fama e dalle sventure, riuscì a baciare la sua. Foscolo, "Autoritratto": testo e parafrasi, Foscolo, "Ultime lettere di Jacopo Ortis", l'incontro con Parini: riassunto e commento, Foscolo, "In morte del fratello Giovanni": commento e analisi, Foscolo, "Alla sera": parafrasi del testo, Foscolo, "All'amica risanata": analisi del testo e commento, Siamo fieri di condividere tutti i contenuti di questo sito, eccetto dove diversamente specificato, sotto licenza, Videolezione "Foscolo, "A Zacinto": analisi e commento". “Non tacque” è litote (una figura retorica per cui si definisce qualcosa negandone il contrario), a sottolineare l’impossibilità di tacere l’irresistibile bellezza e rigogliosità di quelle isole, feconde proprio grazie al “primo sorriso” di Venere. Zacinto è come la tomba di queste speranze «ove il mio corpo fanciulletto giacque», dice il poeta, utilizzando un verbo che ricorda in modo quasi esplicito la morte, perché gli infanti giacciono in una posizione orizzontale, di perpetuo riposo, essendo incapaci di reggersi in piedi. Oggi, nel post di Letteratura, parleremo della poesia di Ugo Foscolo intitolata “A Zacinto“.Si tratta del sonetto più rappresentativo del famoso poeta. PARAFRASI. il … Tu non altro che il canto avrai del figlio, naufragio, e l’esilio diverso, attraverso, Mappa concettuale su A Zacinto di Ugo Foscolo, Guarda il video sulla letteratura del novecento, Come fare la parafrasi e l'analisi testuale del componimento, Presenza di figure retoriche, tra cui allitterazione, apostrofe, sineddoche, ossimoro, litote. Solo quattro di questi dodici sonetti, quelli cioè definiti “sepolcrali” (ossia «In morte del fratello Giovanni», «Alla sera», «A Zacinto», «Alla Musa»), raggiungono complessità tematica e piena maturità espressiva. del greco mar da cui vergine nacque . Come evidenziò De Robertis, “pare che il poeta, cominciando, continui un discorso fatto tra sé e sé”. 13 non altro: "soltanto". Il paragone con Ulisse sembra quasi un obbligo: entrambi sono raminghi, vagano di terra in terra, senza trovare pace, perdendo anzi quasi la speranza del giorno in cui torneranno; ma solo Ulisse torna, Foscolo invece intuisce che morirà in terra straniera, lontano dalla madrepatria che ha in comune con Ulisse. “Diverso” è infatti latinismo da divertus (dal verbo diverto, “volto in varie direzioni”). Analisi testuale. "A Zacinto" poesia di Ugo Foscolo: parafrasi, tematica, analisi, metrica. Parafrasi: Non toccherò più le sacre rive (dove sono nato) dove vissi da fanciullo , mia Zacinto, che ti rifletti nelle acque del mio mar Ionio, dalle cui acque nacque Venere che col suo primo sorriso rendeva fertili quelle isole. Letteratura italiana - L'Ottocento — Analisi di alcune poesie di Ugo Foscolo: A Zacinto, Alla sera e In morte del fratello Giovanni A ZACINTO Ugo Foscolo (Poesie – Sonetto IX) Il sonetto A Zacinto venne composto a Milano tra il 1802 e il 1803 ed è dedicato a Zacinto (adesso chiamata Zante), l’isola greca delle ionie dove Foscolo nacque. Parafrasi A Zacinto - Ugo Foscolo. 4-5); «onde / del greco mar» (vv. nacque e fece quelle isole feconde con il suo primo sorriso, tanto che il … Devi conoscere. Così la via è aperta ad un ritorno delle idee religiose, non in nome della verità, ma in nome dell’umanità e della poesia. Non toccherò mai più le sponde dell’isola dove vissi la mia infanzia, Zacinto mia, che ti specchi nelle onde del mare greco, dal quale. Poesie scelte: UGO FOSCOLO, A Zacinto (Sonetto III), 1803. 6/4/2011 0 Comments Non toccherò più le sacre rive (dove sono nato) dove vissi da fanciullo , mia Zacinto, che ti rifletti nelle acque del mio mar Ionio, dalle cui acque nacque Venere che col suo primo sorriso rendeva fertili quelle isole. tecnica, disegno tecnico. Venere, e fea quelle isole feconde. A ZACINTO UGO FOSCOLO PARAFRASI E ANALISI DEL TESTO. Letteratura italiana — A Zacinto di Ugo Foscolo: testo, parafrasi, commento e figure retoriche di uno dei più celebri sonetti dell'autore, dedicato alla sua amata terra natale…. Perciò l'illustre verso di Omero non potè non celebrare le tue (di Zacinto) nubi e la tua flora, La perifrasi si adatta perfettamente alla solennità del dettato. La somiglianza è grande, anche per la presenza delle «rive bagnate dalla luce» che ricordano le «sacre sponde» del sonetto, e per la presenza della similitudine col marinaio che è un’apposizione di Ulisse, oltre che espressione vicina alle «acque fatali». 3-4); «tacque /le tue limpide nubi» (vv. Lombardi e F. Longoni, Einaudi-Gallimard, Torino 1994, vol. Analisi testuale. Sperimentava – giovane, bello e dannato, come il suo Ortis – la presenza del nichilismo nella sua vita, che trovava sulla base base filosofica che era il materialismo, dono forse indesiderato del “secolo dei lumi”. A Zacinto. Parafrasi e costruzione diretta del sonetto “A Zacinto”. ^ Giuseppe Fischetti, Filologia e presenza dell'antico, 1986, p. 331, ISBN 8870626172. 6/4/2011 0 Comments Non toccherò più le sacre rive (dove sono nato) dove vissi da fanciullo , mia Zacinto, che ti rifletti nelle acque del mio mar Ionio, dalle cui acque nacque Venere che col suo primo sorriso rendeva fertili quelle isole. Celebrata non soltanto come patria natale ma anche come patria ideale, eternata dagli antichi miti greci e dalla poesia omerica, il poeta ne piange la lontananza e profetizza per sé la sventura di un esilio perpetuo (l’”illacrimata sepoltura”, appunto). Ove il mio corpo fanciulletto giacque, 3. 13-14), che dà risalto al secondo termine, il soggetto, tra l’altro posposto al verbo, che sottolinea in modo solenne l’ineluttabilità del destino («il fato»). Parafrasi: Non toccherò più le sacre rive (dove sono nato) dove vissi da fanciullo , mia Zacinto, che ti rifletti nelle acque del mio mar Ionio, dalle cui acque nacque Venere che col suo primo sorriso rendeva fertili quelle isole. Analisi delle tematiche presenti nel sonetto "A Zacinto" di Ugo Foscolo: il tema della tomba, della terra materna, della cultura greca e del mito… Continua, Vita, opere e pensiero di Foscolo. Forse il voler dire era superiore alla possibilità espressiva di cui il giovane Foscolo disponeva; e questo forse spiega l’esigua produzione lirica e i tanti progetti lasciati incompiuti dall’autore. Il “nativo aer” veniva definito “sacro” già nell’ode All’amica risanata (vv. col suo primo sorriso, onde non tacque. ove il mio corpo fanciulletto giacque, Zacinto mia, che te specchi nell'onde. a zacinto - e altre opere- ugo foscolo. Nel primo periodo dominano gli enjambements: «nacque / Venere» (vv. Febbraio 4, 2019 infoscholastic. del greco mar da cui vergine nacque . 3 giacque: il corpo fanciulletto del Foscolo “giace” tra le sacre sponde di Zacinto, come se queste fossero in grado di cullarlo. Il vero nome di Ugo Foscolo era Niccolò. A ZACINTO Livello tematico. 11 diverso esiglio: letteralmente “vario esilio”. Non toccherò mai più le rive sacre dove nacque il mio corpo di bambino (luogo in cui il poeta nacque e trascorse la sua infanzia), Zacinto mia, che ti rifletti nelle onde dal mare greco da cui nacque vergine Venere, e rese quelle isole feconde con il suo primo sorriso, e per tale esaltò le tue chiare nubi e la tua vegetazione la magnifica opera (l’Odissea) del poeta (Omero), che cantò il fatale (lungo viaggio via mare voluto dal fato), e l’esilio diverso per cui, bello di fama e di sventura, Ulisse (Odisseo) baciò la sua roccio… tesine e presentazioni per esami 3 media (ricerche - ginnastica argomenti per tesine ecc.) Omero narra dell’eroe cercatore per eccellenza, il ramingo Ulisse, cui Foscolo si sente legato per il comune destino di sventura, e per la ricerca di pace.Tuttavia questa pace, il sonetto rivela, sarà per Foscolo solo con la morte e sarà proprio il suo canto a sopravvivergli. Foscolo quindi, pur adottando uno schema classico, riesce a dissolvere la ritmica tradizionale dei sonetti che volevano la coincidenza di periodi sintattici e strofe. 6 col suo primo sorriso: allusione all’epiteto greco della dea, philommeidés, “amante del sorriso”, cui si aggiunge la prerogativa della dea ad essere fonte di vita. Il paragone tra il poeta e Ulisse è molto forte. Quando la vita lo sopraffaceva, il suo grido orgoglioso restava uno slancio: vinceva la fragilità esuberante di Ortis e non la composta malinconia di Lorenzo Alderani. del greco mar da cui vergine nacque. Il testo ha un incipit estremamente forte con tre negazioni in climax: «Né più mai» (v. 1), che apre il primo dei due periodi che compongono il sonetto, entrambi aperti da una negazione. Io non toccherò mai più le sacre sponde, dove il mio corpo da fanciulletto visse, Zacinto mia, che ti rifletti nelle onde del mar greco, dove la giovane dea Venere. Le tre negazioni in climax riprendono è come se riprendessero un ragionamento sotterraneo del poeta che prorompe nell’incipit lasciando dietro sé tutta la parte implicita: «Né continua la rassegna tacita delle avversità che affliggono il poeta» (Russo). Salve, Zacinto! 1 Né mai più: la triplice negazione rafforza l’idea dell’impossibilità del ritorno e crea un effetto di sospensione meditativa iniziale. Dopo l'appassionata evocazione dell'isola chi scrive si identifica con Ulisse, l’esule per eccellenza, e Zacinto diventa così l’Itaca di Foscolo, patria agognata ed idealizzata al tempo stesso (e mai riconquistata). Il titolo della poesia è chiaramente una dedica: A Zacinto identifica subito il fatto che il poeta scrive una poesia dedicata a Zacinto, appunto. questo sonetto: considerando i termini che Foscolo utilizza in riferimento a Zacinto (sacre sponde, mia, specchi, onde, greco mar, isole feconde, limpide nubi, fronde, acque, materna mia terra), La folta presenza di enjambements dilata spasmodicamente la struttura dell’endecasillabo e del sonetto stesso, costruito su due soli periodi (il primo, che occupa le quartine e la prima terzina, e il secondo, confinato come sentenza finale, ai vv. siti, esercizi ecc. Una sepoltura in una tomba su cui nessuno potrà venire a piangere. Education, #foscolo, #letteratura, #parafrasi, #poesia, #romanticismo, #zacinto A Zacinto di Ugo Foscolo è uno dei più celebri sonetti dell'autore, dedicato alla sua amata terra natale. Sarà un’illusione, ma è crudeltà togliere illusioni che ci rendono felici, che ci abbelliscono la vita. PARAFRASI . A che serve, dunque, questo vagare alla deriva? Le sue origini erano per metà veneziane - il padre era medico di vascello - e per metà greche (la madre era Diamantina Spathis). E' meglio se ti abitui a farla da solo..io l' ho dovuta imparare a memoria..poi dopo la rimpiangi quando ti fa imparare a memoria più parafrasi … Le rive di Zacinto sono sacre in quanto hanno assistito alla nascita di Venere, ma anche, più genericamente, perché Zacinto si colloca in Grecia, patria di miti e della bellezza, e perché egli ebbe modo di trascorrervi la fanciullezza. Non toccherò più le tue rive sacre dove si adagiò il mio corpo di bambino, o mia Zacinto, che ti specchi nelle onde del mare greco da cui nacque la vergine Venere, ed ella rese quelle isole fertili con il suo primo sorriso, così che descrisse le tue limpide nubi e i tuoi alberi la famosa poesia di colui che cantò le navigazioni volute dal fato, e l’errante esilio per cui Ulisse, reso bello dalla fama e dalla sventura, baciò la sua Itaca rocciosa. Titolo. La bellezza, più di ogni altra cosa, è la chiave di volta della poesia perché ci porta a dare un respiro di eternità a tutto ciò che è caduco. Parafrasi A Zacinto Viene preso in esame il sonetto scritto da Ugo Foscolo, A Zacinto. Ci sono poi le anastrofi «vergine nacque / Venere» (vv. 6-7); «l’acque / cantò» (vv. Non può credere il poeta all’immortalità dell’anima; pure vorrebbe crederci. orlando furioso - ariosto. Non toccherò mai più (ne più mai - anastrofe – le tre negazioni sottolineano l’impossibilità di rivedere la terra natia) le sacre rive (sacre sponde: Zacinto è sacra in quanto gli ha dato i natali e anche perché dalle sue acque è nata Venere - ipallage) dove il mio corpo di fanciullo riposò (ove…giacque: in senso metaforico nel senso che Zacinto fu la culla di Foscolo), A questo andamento ritmico si unisce un sapiente uso delle sonorità; molte sono le allitterazioni, alcune più dolci, «sacre sponde» (v. 1); «fea… feconde» (v. 5); «vergine… / Venere» (vv.