265-277; A. Iacobini, L'architettura religiosa a Venezia in età gotica, in Storia di Venezia, XVI, 1, L'arte veneziana fino alla caduta della Repubblica, Roma 1994, pp. In Germania, a Erfurt, nella prima fondazione francescana della città, la Barfüsserkirche, intorno al 1230 fu eseguito uno dei primissimi cicli biografici del santo (Drachenberg, Maercker, Schmidt, 1976; 800 Jahre Franz von Assisi, 1982, p. 647). 13° la chiesa dei F. di Colonia e poi modificata su impianto basilicale; la fabbrica è stata pesantemente segnata dagli eventi bellici della seconda guerra mondiale, che hanno però consentito di analizzarne tutta la struttura, dimostrando che la chiesa era stata progettata come Hallenkirche, sul modello della Elisabethkirche di Marburgo (Verbeek, 1950).La chiesa francescana di Soest, iniziata intorno al 1325-1330, è uno degli esempi più rilevanti dell'elaborazione che i F. operarono su modelli tipologici, già presenti in Vestfalia, conseguendo, grazie all'innalzamento delle arcate e all'articolazione del rapporto tra navata centrale e navate laterali - la prima quadrata e le laterali a impianto rettangolare con il lato corto corrispondente alla metà dell'ampiezza della navata centrale -, un'assoluta unità e integrazione spaziale che, come si è detto, fu elemento non secondario di una nuova sensibilità architettonica i cui esiti sarebbero stati rilevanti anche in Italia, nell'articolazione per es. Descrizione della Basilica di S. Francesco e di altri santuari di Assisi (1570 ca. 41-92; A.M. Romanini, L'architettura degli ordini mendicanti: nuove prospettive d'interpretazione, Storia della città, 1978, 9, pp. Le prime immagini, in San Francesco. La Delegazione filippina dei Frati Francescani dell’Immacolata è stata benedetta dalla recente Ordinazione presbiterale del confratello Rev. Menna, Niccolò IV, i mosaici absidali di S. Maria Maggiore e l'Oriente, RINASA, s. III, 10, 1987, pp. Importanti casi di Langchöre, inseriti a prolungare lo spazio di edifici mononave, sono attestati dalle due chiese austriache di Maria im Walde a Bruck an der Mur in Stiria (fine sec. The Present State of Research, AM 1, 1983, pp. 1-29; A. Cadei, ''Secundum loci conditionem et morem patriae'', in Saggi in onore di Renato Bonelli, Quaderni dell'Istituto di storia dell'architettura, n.s., 15-20, 1990-1992, pp. 71-83; C. Bruzelius, Il coro di San Lorenzo Maggiore e la ricezione dell'arte gotica nella Napoli angioina, ivi, pp. [9] Se tuttavia si prende in considerazione il "Primo Ordine" francescano nel complesso, questo arriva al primo posto col più alto numero di membri (28.719) e se si considerano tutti i frati e le monache francescane (Primo, Secondo, Terz'Ordine Regolare e Nuove Comunità nel mondo) si arriva addirittura alla cifra di 46.258. Una piccola figura di Francesco adorante, ai piedi del Cristo crocifisso, compare, assieme a quelle di s. Chiara e della badessa Benedetta, su una croce dipinta nel sesto decennio del Duecento per la basilica assisiate dedicata alla santa (Tartuferi, 1991). Delorme (Bibliotheca Franciscana ascetica Medii Aevi, 5), Quaracchi 1923; Giordano da Giano, Chronica, a cura di H. Boemer (Collection d'études et de documents, 6), Paris 1908; Tommaso di Eccleston, Tractatus de adventu Fratrum Minorum in Angliam, a cura di A.G. Little, Manchester 19512 (Paris 1909); C. Cenci, De Fratrum Minorum constitutionibus Praenarbonensibus, Archivum Franciscanum historicum 83, 1990, pp. Il 22 settembre 1220 il pontefice intervenne di nuovo, ma questa volta per incanalare entro l'alveo della tradizionale normativa della vita religiosa l'ammissione all'Ordine, con l'introduzione dell'anno di noviziato e della professione definitiva e irrevocabile, per ridurre i frati agli ambiti di una rigorosa dipendenza dalla gerarchia interna all'Ordine (Bullarium Franciscanum, 1759-1904, I, p. 6).Informazioni sulle modalità di vita in questo primo decennio si hanno da altre fonti, in particolare dal primo testo normativo pervenuto, la Regula non bullata, la cui redazione ultima è databile al 1221. 1280-1324, Cahiers de Fanjeaux 10, 1975; G.L. Tervetuloa tutustumaan meihin! Com., 3, 7, 105, 347). A partire dall'ultimo decennio del secolo analoghi movimenti di riforma sono segnalati in Francia e in Spagna, ma è soprattutto in Italia che il moto riformatore prese vigore per espandersi nelle regioni dell'Europa centro-orientale. Lo stemma dell'Ordine francescano è composta da una croce, il braccio di Cristo e il braccio di San Francesco, un simbolo universale dei francescani. 207-212; La naissance et l'essor du gothique méridional au XIIIe siècle, Cahiers de Fanjeaux 9, 1974; M. Durliat, Le rôle des ordres mendiants dans la création de l'architecture gothique méridionale, ivi, pp. 73-143; A. Végh, J. Zádor, Topographie und Architektur der Stadt Buda im Spätmittelalter, in Budapest im Mittelalter, a cura di G. Biegel, Braunschweig 1991; L. Bourova, Friars, Patrons and Workshops at the Basilica del Santo, in Church and the Arts, a cura di D. Wood, Oxford 1992, pp. Nelle chiese napoletane, in particolare S. Chiara, S. Lorenzo, S. Maria Donnaregina, si moltiplicarono nel corso del Trecento dipinti con soggetti francescani, grazie all'intensissima attività di committenza dei membri della famiglia reale (v. Angioini), che fecero convergere nella città alcuni dei più importanti pittori italiani del tempo, da Cavallini a Lello da Orvieto allo stesso Giotto, oltre ad alcuni importanti maestri formatisi localmente, come Roberto d'Odorisio e Pietro Orimina (Bologna, 1969).La spiritualità francescana produsse anche temi iconografici di complesso contenuto dottrinale, espressi attraverso immagini allegoriche e/o simboliche. 1-200; id., Zur Vorgeschichte des Concils von Vienne, ivi, 2, 1886, pp. Merlo, Minori e Predicatori nel Piemonte del Duecento: gli inizi di una presenza, in Piemonte medievale. 14°), dalla chiesa dei F. di Olomouc e da quella dei F. di Budapest (Grzibkowski, 1983).In Francia e in Spagna la soluzione della chiesa mononave, già affermata nella chiesa dei Cordeliers di Parigi, iniziata a partire dal coro alla metà del Duecento e articolata su un'unica navata di otto campate, conclusa dopo il 1269 - dell'importante convento parigino, distrutto da un incendio nel 1590, oggi sopravvive solo il refettorio, inglobato negli edifici della facoltà di medicina -, trova declinazioni originali. La chiesa di S. Francesco è stata interpretata anche come segno della vittoria sul Francesco storico (Belting, 1977), cioè come espressione della rivincita della Chiesa trionfante di Roma sull'ansia del ritorno alle origini evangeliche del cristianesimo, che era stata la motivazione precipua dell'assunzione dell'abito della povertà (Cadei, 1983).A questo edificio, rimasto sostanzialmente unico nelle vicende dell'architettura francescana, si affianca storicamente, per la presenza attiva di committente di frate Elia, la chiesa di S. Francesco a Cortona, costruita probabilmente a partire dal 1245, al ritorno di Elia dall'Italia meridionale, dove, presso la corte di Federico II, si era rifugiato dopo il suo allontanamento da Assisi e dall'Ordine. La struttura, realizzata in laterizio, è decorata con motivi di lesene e archetti. Bildprogramme im Chorbereich franziskanischer Konvente Italiens bis zur Mitte des 14. Navn. 17-24; id., Tracce per una storia dell'architettura gotica a Spoleto, in Il Ducato di Spoleto, "Atti del 9° Congresso internazionale di studi sull'Alto Medioevo, Spoleto 1982", Spoleto 1983, II, pp. In senso largo, ogni dottrina relativa a Dio, o agli dei, o più genericamente alla religione. I comuni nel Medioevo: nascita e sviluppo tra 1200 e 1300. 125-143; C. Hegglin, F. Glauser, Kloster und Pfarrei zu Franziskanern in Luzern. 21-32; A. Grzibkowski, Early Mendicant Architecture in Central-Eastern Europe. 13° cominciarono ad apparire diversi episodi della biografia del santo, la Predica agli ucccelli, Francesco riceve le stimmate, Francesco in adorazione del Crocifisso.L'importanza assunta dall'Ordine nella vita religiosa francese è attestata dai numerosi manoscritti provenienti da Parigi, tuttora presenti ad Assisi. 161-166; P. Hetherington, Pietro Cavallini. Gillermann, S. Fortunato in Todi: Why the Hall Church?, JSAH 48, 1989, pp. Guide e Itinerari francescani di Terra Santa (Sec. L'architettura dei F. nella storiografia artistica è generalmente considerata all'interno del capitolo dell'architettura degli Ordini mendicanti, ma di fatto, almeno per buona parte del Duecento, e sicuramente fino alla metà del secolo, è da considerarsi come momento autonomo. Tra le due soluzioni è stata determinata una possibilità intermedia, definita come chiesa 'a gradoni' (Staffelkirche); in essa la navata centrale, più alta delle laterali, non è tuttavia nettamente emergente, ma segna al suo culmine il vertice di un profilo ininterrotto, saliente dai lati al centro, con una soluzione che unifica lo spazio interno in modo spesso più efficace della stessa chiesa 'a sala'. Le due fonti si soffermano poi a indicare lo sviluppo dei rapporti tra la prima 'fraternità' e la Curia romana, con la mediazione dapprima del cardinale Giovanni di S. Paolo e, in seguito, del cardinale Ugolino di Ostia. In questa città una costruzione era chiamata casa dei Frati; Francesco, udendolo, si rifiutò di entrare in città, ordinando ai suoi, inclusi gli ammalati, di abbandonare immediatamente la casa. This video is unavailable. In pieno sec. Fondatore dei frati minori, delle clarisse ... Comune della prov. 201-208; H. Soukupová-Benáková, Premyslovské mauzoleum v klástere blahoslavené Anežki na Františku [Un mausoleo dei Přem'yslidi nel convento di S. Agnese a František], Umĕní, n.s., 24, 1976, pp. Già alla morte di Francesco d'Assisi, anzi in alcuni casi durante la vita stessa di Francesco, all'interno dell'ordine emersero due tendenze ben distinte. 1292, ivi, 34, 1941, pp. 208-212; H. Belting, Die Oberkirche von S. Francesco in Assisi. Francesco d'Assisi fondò tre Ordini, riconosciuti dalla Chiesa cattolica, esistenti tutt'oggi ed aventi Costituzioni proprie.Viene chiamata Famiglia francescana, quindi, l'insieme dei gruppi cattolici di cui fanno parte persone (consacrate o laici) che seguono una delle Regole del Poverello assisiate. L'architettura francescana si sviluppa, muovendosi proprio dalle idee che a Cortona appaiono già ben definite, nel contrapporre in dialogo serrato il dilatato e insieme pacato spazio longitudinale dell'edificio, destinato all'ascolto, con quello orientale, serrato da una ritmica contratta di tagli nelle pareti, volte articolate e profilate dalle linee di forza dei costoloni, finestre da dove la luce promana, modulata da tracery e vetrate.La costruzione del S. Francesco di Cortona, edificio certamente emblematico sia per struttura interna sia per il tipo di lessico architettonico adottato, che media elementi federiciani in un linguaggio già ben consapevole del Gotico transalpino ormai affermato nel cantiere assisiate (Cadei, 1978), è di fatto un episodio ormai maturo di un fermento architettonico che investì l'Europa medievale a partire dai centri più importanti per infiltrarsi capillarmente, nel giro di pochi anni, anche nei centri minori.L'inchiesta promossa da Le Goff (1970) per la Francia ha rilevato i tempi e i modi dell'insediamento mendicante nelle città, ma essi appaiono largamente applicabili ai vari contesti dell'Europa medievale (Guidoni, 1977): a una prima fase rappresentata da stanziamenti, spesso in condizioni precarie, fuori delle mura cittadine, ma nelle adiacenze di importanti vie di comunicazione, fanno seguito la ricerca di sedi all'interno delle mura urbiche, per lo più in prossimità delle porte, e infine, già intorno alla metà del secolo, l'insediamento in posizione chiave, nel cuore della città, in prossimità dei centri del potere laico; in questo momento i conventi francescani erano anche spesso connessi alle sedi del potere grazie alle funzioni di servizio che vi venivano espletate.