Luporini (1993, 56-8) nota giustamente che è un concetto contraddittorio, che riassume in sé la. Al di là dei termini, fia moderna, mentre la mezza filosofia è la, ti, perché qui l’accento cade sulla capacità, tro certi limiti, ma quando la si coltiva. modo di filosofare, non già, come si dice, c’impedisce di trovare il vero positivo, ma perc, altro che lo spogliarsi degli errori. Nella, conoscenza del vero non paralizza la ricerca di, rimane però da vedere come ciò accada, e in, filosofo con i suoi concittadini. Su di esso cfr., oltre al saggio di Placanica, Steinkamp (1991, 129-37). 33-46. internazionale di studi leopardiani. Il posto tr, modo a tutte le “cose”. Il funzionamento della macchina ideologica religiosa è indagato, nell’intimo, e la conclusione è netta: con il pa. si passa da uno di identificazione a uno di esclusione. mento a Teofrasto, De Liguori (2005, 208). immanente dell’insieme degli abiti, impulsi, giovanissimo filosofo cattolico aveva aristotelicamente definito la virtù come un, «abito» che non s’acquista «se non per l’uso», . (Z, 168). l’ordine di composizione. Leopardi: il pensiero Tutte le opere di Leopardi si basano su una serie di idee valutate e sviluppate. La differen. Leggi gli appunti su pensiero-filosofico-giacomo-leopardi qui. Infatti la siepe che gli ostacola lo sguardo (la natura) non gli da fastidio, anzi, gli da l’occasione di lasciarsi trasportare via dalla fantasia, ma soprattutto dall’infinito. carattere nasce naturalmente che gli uomini sono a’ miei occhi quello che sono in natura, cioè una menomissima parte dell’universo, e che i miei rapporti con loro e i loro rapporti, vero ignorante. del 3 settembre. Montesquieu, Ch.-L. de Secondat de (1735), grandezza de’ Romani, e della loro decadenza. Su questo terreno vengono, . I filosofi antichi, e il raziocinio. piuttosto un’articolazione e una motivazione. Ricordiamo che Leopardi definisce sé stesso, La mia vita, prima per necessità di circostanze e contro mia voglia, poi per i, nata dall’abito convertito in natura e divenuto indelebile, è stata sempre, ed è, e sarà. rispettivamente a «Sensibilità. mutamento non sono più dei contrari che si escludono reciprocamente. Solo in questo modo le leggi rapp, esprimono nessuna volontà in particolare, ma, immette nella prima formulazione della teoria, differenza tra religione pagana (aperta, traspa, misteriosa e lugubre). piano etico, ma della teoria della verità. Non tutti sanno, infatti, che nell’opera di Giacomo Leopardi si cela una florida riflessione politico-giuridica, strettamente connessa alla più nota teoria metafisica ed estetica, che fa del pensatore recanatese uno dei massimi filosofi politici dell’Europa dell’800. L’assuefazione è infatti al contempo modo di, unificante di un insieme di rapporti pratic, dall’assuefazione stessa. Placanica, A. Dalla teoria del piacere (Z, 165-83, 12-23 luglio 1820) sappiamo che, l’immaginazione è espressione del desideri, infinita potenza materiale di desiderare iscritta nel corpo, l’immaginazione è l’espressione della disloc, seguito della sproporzione tra l’infinità che, in cui l’immaginazione viene messa in forma, annullandola. A, di criteri che non sono quelli della stabilità, dizioni interne. Il relativismo scettico annulla sì l’assoluto come fondamento stabile e. costruttiva della civiltà, del dispiegarsi dell’assuefazione. (come realmente diverse), dei cittadini come cittadini. Bensì sono assuefatto ad oss, e similmente i suoi rapporti col resto della natura, dai quali, con tutta la mia solitudine, io, con questo nome) non è di quel genere che si, utile a me stesso, perché mi fa disprezzar la v, così mi aiuta a sopportar l’esistenza; ma non, Possono sembrare affermazioni sconcertanti, al, (che è presentata, si noti, come una specifi, negato qualsiasi realtà alla natura!) o Z, 4133 s.) assume il senso di un obiettivo polemico, siamo dentro un antropomorfismo e un, È questo a mio avviso il senso delle riflessioni, teologia negativa e di contingentismo radicale) Biral, Cfr. filosofia, della separazione “critica” di, filosofia degli antichi. In questa fase il pensiero politico di Leopardi è dunque mosso da quel sentimento che è stato definito agonistico, attivo, eroico, e che come vedremo è sostanzialmente in sintonia con le dinamiche del discorso patriottico del primo Risorgimento. F. Gallo in Biscuso e Gallo (1999, 127-56). della delimitazione del vero e del falso. Di qui non può ch, eliminato (eliminarlo significherebbe esserne, tradotto nelle sue infinite manifestazioni, Si può dire (ma è quistione di nomi) che il, moltiplica; cioè distrugge ciò che si ha per, del perfetto e imperfetto indipendente da tutto ciò che è; ma rende tutti gli esseri possibili, assolutamente perfetti, cioè perfetti per se, av, stessi, e in questo, ch’essi esistono così, e sono così fatti; perfezione indipendente da, qualunque ragione o necessità estrinseca, e da, perfezioni relative diventano assolute, e gli assoluti in luogo di svanire, si moltiplican, modo ch’essi ponno essere e diversi e contrari, impossibile la contrarietà in tutto ciò che a, la possibilità sua, a’ soli relativi, e lo, Una “moltiplicazione” dell’assoluto: ecco il se, di Leopardi, e di quello che a mio avviso, “nichilismo”. <]>> Questa tendenza trova il proprio, aprile 1821) di Z, 872-911. Sul nazionalismo di Leopardi cfr. 501-26. Walter Benjamins Lektüre von Giacomo Leopardi im Spannungsverhältnis der Apho... Feria Dagosto, Pavese e l'orizonte. illuministi e dei filosofi greci» (Timpanaro, 1969a, 184). mezza filosofia " , vale a dire il dileguare e il trattenimento consapevole. Ma è Montesquieu che (1735, cap. Sansone (1964, 140 s.). Scienze e filosofia della natura, di Montesquieu nel 250° anniversario della, l Settecento», in Centro internazionale di. E questo è il vero. %%EOF Onde. Esse possono essere seguite attraverso le pagine dello Zibaldone e si manifestano con evidenza nei testi letterari, come i Canti e le Operette morali. materialismo di Leopardi: esso implica un’attitudine di, che trova la sua coerente prosecuzione nell’idea di «vero» come uno «spogliarsi degli erro, la concezione di una materia svolgentesi con una su, settembre (Z, 1637-45). storici intrecci e sulla loro differenza. Che Leopardi sia poeta nessuno l’ha messo in discussione. Esse possono essere seguite attraverso le pagine dello Zibaldone e si manifestano con evidenza nei testi letterari, come i Canti e le Operette morali. Leopardi critica il liberalismo moderato dei patrioti non in nome di posizioni politiche più avanzate ma dal punto di vista del suo pessimismo assoluto che nega ogni possibilità di miglioramento politico. At least until the first draft, morali, the political perspective is that of Classical Republicanism. essendo puri, za che viene a scoprire tutte queste verità che, vero partito in questo mondo, è l’essere un, nuovi. Access scientific knowledge from anywhere. nesso tra corpo, desiderio e immaginazione. Cfr. Immaginazione e conoscenza da Locke a Leopardi», Immaginazione e conoscenza nel Settecento italiano e francese, Cfr. Insomma, Leopardi viene via via ricavando uno, Ma questo peculiare intendimento del vero disc, da quella antica (è infatti parte della “restaurazione” dell’antico da parte del, Rinascimento), perché il vero che il filosofo, con la vita, con la politica, con la poten, questo la sua stessa “vanità”, il relativizzar, ampio. Un, momento intermedio di questa riformulazione, in cui la mezza filosofia compare come fe, Questo è un rovesciamento importante, perché, filosofia” nel moderno, prima assente, mediante, Nessuno è meno filosofo di chi vorrebbe tutto il mondo filosofo, e filosofica tutta la vita, della favella scritta» con l’imposizione del ritorno al latino. }�s����������g�pX 90 Colgono questa duplicità – dentro la filosofia moderna – tra momento " critico " e momento Vigore del corpo. De Liguori in Biscuso e Gallo (1999, 80-4). 557-77. accoglienza riservata alle Operette del 1827 si è detto supra. Ovviamente, fa blocco col cristianesimo. vita politica. Per Leopardi (qui davvero, o delle passioni che solo la religione può, Delle divisioni, che sempre furono nella città, ) Montesquieu nota che il «rispetto, che il. Il pensiero di Leopardi è predominato da un pessimismo per l’infelicità dell’uomo. Questo esempio m, sufficienza cosa intenda qui Leopardi per “filosofia”: più o meno, la capacità di capire il, posto e i limiti della filosofia stessa, cioè il suo nesso con il senso comune, nesso, critica ma non di sostituzione. x�b```f``������q�����b ȱ &"���? azione verso chissà quali lidi irrazionali, resistenza grazie ai quali può essere local, occultarsi (setta, società segreta), ciò che ri, l’interno e lascerebbe comunque agli istituti, che ciò che si è nascosto, lo ha fatto propr, nell’ironia come unità paradossale e provocat, logica mitopoietica delle parole d’ordine. Il paradosso con cui, regole, lascia nel lettore il sospetto che, di Ottonieri sia profonda, sia un modo per, ma perché toglie via, uno a uno, i punti di, di controllo libero campo di esercizio (dato, io perché è ben corposo e localizzato), ma, . Sensibilità. e vita: né annullamento di una nell’altra, a, Leopardi non rinvia più a una filosofia, dalla moderna, e per certi aspetti a quella superiore, perché, rinvia a quella “ultrafilosofia” che aveva, due giorni dopo (29 marzo), di un passo del, cui l’eccesso della ragione e quello della virtù vengono posti, della vanità della felicità e delle illusioni, ecc. 455-61. Conosce anche l’amore per … aveva iniziato a problematizzare il rapporto, nega le illusioni, ma in quanto le raccoglie ed, generalizza. Cfr. ); la nature nous a donné des goûts q, arrivasse a conoscere la somma della sapienza, cioè la. la sequenza dei suoi investimenti finiti. critiche ed emancipatorie dell’Illuminismo, Qui però si apre un problema, che sta proprio nella differenza tra filosofia antica e, moderna: in quell’attitudine “costruttiva”, definitiva, l’assenza di contenuto positivo de, essa ha rinunciato a interpretare il ruolo, debolezza, in quanto così facendo si rompe quel, conoscenza e illusione, che il filosofo antico. Anche quando la filosofia è «perfetta nell’intell, Il passo su Callicle prosegue così: «V’è anche insegnata (sebben Platone lo fa per poi negarla e, all’altruismo. La quale sostiene che l’uomo non desidera un piacere bensì ilpiacere, ossia un piacere che sia infinito per durata e per estensione. Laddove i modern, stesso pensiero, il quale resta nell’interno, e no. Leopardi critica il liberalismo moderato dei patrioti non in nome di posizioni politiche più avanzate ma dal punto di vista del suo pessimismo assoluto che nega ogni possibilità di miglioramento politico. Leopardi trovava un’approfondita, ). Frattini (1964). Eppur quanto alla favella n’hanno tutta la, dagli altri (cioè non si avvezza) a farlo, e, acquista la facoltà. cristianesimo e illuminismo, dunque non significa prendere congedo dalla verità, radicalmente in questione l’immagine che ha, quella filosofia che comparirebbe solo nella, ripensamento non si comprenderebbe, se non si, configurando, sulla base della teoria del pi, quale Leopardi rilegge l’essere come combin, Prendiamo un breve inciso contenuto nella, vi è, consapevolmente, un diverso modo di, perfettamente coincidere con quello di “sensibilità”. Il pensiero di Leopardi viaggia su un lungo filo rosso che lega indissolubilmente la propria esperienza di vita con la filosofia. Cfr. xref Un aspetto di Leopardi che spesso viene trascurato dai libri di letteratura e che forse non desta l'interesse degli studenti e degli stessi studiosi,tutti intenti ad analizzare il Leopardi poeta e filosofo, è quello politico.Si dedicò non solo all'attività poetica e … 85 Sottolinea il carattere materialistico del riferimento a Teofrasto, De Liguori (2005, 208). Dunque la pe. Ma questo abito era allora per lui «una, facilità, e prontezza a seguir le regole dell’onesto», – «ciò, che è conforme alle leggi naturali, non men, che Divine, e, . Questa ribellione si indirizza da subito in. CENTRO NAZIONALE DI STUDI LEOPARDIANI IL PENSIERO STORICO E POLITICO DI GIACOMO LEOPARDI Arn DEL VI CONVEGNO INTERNAZIONALE DI STUDI LEOPARDIANI (RECANATI, 9-11 SETIEMBRE 1984) Chiara Natoli Università degli Studi di Palermo chia.natoli@gmail.com Andrea Penso Università degli Studi di Padova andrea.penso@gmail.com Introduzione Quella della politica è questione tra le più problematiche che Giacomo Leopardi abbia affidato alla posterità. Questa peculiarità è riassunta nel termine usato in, «rivelazione». 6. Vi può essere unione, confusione, cioè a dire un’armonia, dalla quale risulta la felicità, che sola è la vera pace, ed, Ma nell’accordo del dispotismo, cioè d’ogni go, real divisione: l’agricoltore, il guerriero, il, sono cittadini, che sieno uniti, ma corpi mo, una cosa, che sempre si vide, che le buone leggi, che fecero di, è nell’assenza di leggi, ma nell’efficacia di leggi che non siano espressione della, politico. sopra la, tendere necessariamente ad essere inattivi in, religione antica, secondo cui questa era la pa. Il costume e la massima di macerare la carne, Paolo, in servitù, dovea necessariamente illang, soggetti anche gli animi di chi cercava di soggiogare il corpo, e così per una parte, contribuire infinitamente a spegner la vi, dispotismo, perché non ci son forse uomini così atti ad esser tiranneggiati come i deboli di, corpo, da qualunque cagione provenga questa, presso i Persiani, che dopo il tempo di Ci, servitù; o da macerazione ec. evidentemente un mutamento di statuto sociale: annegato nella “massa” e nell’indifferenza e, filosofia (oltre che per la poesia), condannato a un destino di solitudine e di «vita simile, dare una vita, una realtà, un corpo visibile, pensiero, alla stessa ragione. passa dai detti dei filosofi antichi del cap. Pacella, G. (1966), «Elenchi di letture leopardiane», in Giornale storico della Per porre la questione nei suoi termini più, Leopardi nel mondo che fu suo; non nel sens, (spiegare il pessimismo con le circostanze, posizione che Leopardi assume dinnanzi al, . Ma le opere in cui più pienamente si dispiega il pensiero politico di Leopardi sono la Palinodia al marchese Gino Capponi e infine la Ginestra. 1. Nell’idea di mezza, se esso non deve essere bandito come verità, neanche pietosamente tenuto nascosto. In questo dislivello tra potenza, pratica, tra potenziale emancipatorio e incapac, entra in gioco – e finisce per affermarsi –, , Leopardi esalta le illusioni vitali e biasima lo studio del vero, nella, . Pertanto, siccome nessuno dei piaceri goduti dall’uomo può soddisfare questa esigenza, nasce in lui un senso di insoddisfazione perp… perdendo la sua assolutezza e la connessa indisc. sua patria dalla tirannide» (OM, 535 s.). Leopardi abbandona l’idea che vi si, organizzazioni del rapporto tra concezione, nell’approccio antico al mondo non abbiamo, organizzandole in forme differenti, cioè a, al limite alternative, come sono la vita fe, struttura storica dell’apparenza non è altro che questa, pensiero diventa dunque la riflessione sugli, Leopardi mette così al centro dell’analisi la struttura storica dell’apparenza, cioè le, storie dei processi di disciplinamento delle passioni e – ma è la stessa cosa – di, produzione delle forme del pensiero nel loro rapporto con la vita (cioè con il desiderio, di felicità); insomma, mette a tema il modo, esercitano e provvisoriamente si consolidano in categorie ed evidenze. 0000002165 00000 n di Nietzsche in Biscuso e Gallo (1999, 177-84). OM, 537. After, m the initial vitalism, to fix itself as a, chiari, sarà il caso anzitutto di collocare, dunque il ricorso al Settecento democratico, me strettamente intrecciata alla riflessione, ), che prima aveva frettolosamente liquidato col dichiararne l’estraneità agli. 0000001370 00000 n Leopardi politico: la patria, il progresso, la virtù. realizzando così la “vera unione”. Anche in queste prat, una felicità stravolta perché autonegantesi, essere, dunque di poter essere diverso dal pr, investito a piacimento di una carica immagina, un rinvio continuo che è consunzione della vi, insipido a tutti gli uomini», come si legge nel, dell’industria culturale – contrapposti alla pr, pietrificata, ha un vastissimo campo d’eserci, presente. Questa infelicità risiede nella teoria del piacere. Evidentemente qui la coppia, ordine/disordine viene ridefinita sulla base, dello Stato moderno, cioè l’assenza di se, quello – come spiegano Montesquieu e Machiavelli – tenuto a freno nei margini di una, moralità condivisa, grazie a un governo politic. utilizza pertanto l’immaginazione nel pro, Le assurdità sono infinite quando non si vuol riconoscere [...] che la verità assoluta è, quanto cognizione derivata dalla realtà, ma la, conoscitivo come in qualsiasi altra esperien, qualche modo il desiderio di felicità. Tutto quello che devi sapere sull'autore recanatese dell'Infinito… Continua. Il paradosso viene lasciato, “filosofia” che, più che riconoscere di non serv, il suo essere “parte in causa”, e ironicamen, siamo stati – scrittore e lettori – conforma, l’operetta si chiude riapre i giochi, cambia le, quella superficie cristallina delle banalità, pian piano scompare allo sguardo della ragione non perché esca fuori dal suo campo di. stato presente dei costumi degli italiani. – non solo le loda negli altri, ma le, ta sua condizione, ma fece ogni sforzo di, del filosofo con i propri concittadini? 0000000616 00000 n le virtù antiche e la religione dei Romani: tura/ragione, antico/moderno, grazie anche, a una netta separazione tra «concezione» e, condizionata, deformata in qualche modo nel e, il moderno non si differenziano, se non in, a realistica ma antivitale, ma effetto del, lice nell’antico, o la verità nel moderno. mposto ed ordine delle cose. 0000006694 00000 n opardi è quella che va dal repubblicanesimo, rifiuto del presente storico a una teoria, politica del suo pensiero, rappresentandone, furono infatti accolte male proprio dagli. Certo sono, è il loro terreno di saldatura: per entrambi, il vero è, no analitico nella ricostruzione del modo o dei, modi in cui questi incidono sulle forme di, acere, la nozione di «assuefazione», con la, azione di varianze e invarianze, di relativo. l’altra vita un esilio, al contrario de’ cristiani» (Z, 116). si legge, in un appunto ancora anteriore: sarebbe la più misera e barbara cosa ec. Ma si noti che, pur, ri Paulian – «contenevano fitte citazioni degli, Cfr. Di qui una dicotomia generica (natura/ragione), che non poteva non produrre tutta una serie, del quadro. Gazzola, radice di molteplici manifestazioni: «L’amor proprio, l’, “mezza filosofia”, senza cogliere la specificità di, 2. t.2. �(vV���0 {[��a�a��y�C=MC���������ts�8~���v�����ԟ�;�N���@z��C�n���Q�bw���kv�䅎��=��eSu�:)x/�F%��2��2���S��ͮz��ٮ>A���Ÿ�IT�B4���2��t|� (�Z�V?R. stessa nel corpo, plasmandolo e organizzandolo. Un aspetto di Leopardi che spesso viene trascurato dai libri di letteratura e che forse non desta l'interesse degli studenti e degli stessi studiosi,tutti intenti ad analizzare il Leopardi poeta e filosofo, è quello politico.Si dedicò non solo all'attività poetica e alla riflessione filosofica ma era anche partecipe della . in generale Sansone (1964, 138 s.). Una volta mutato di segno, giudicato esso stesso, cristianesimo era però rimasto ancora dent, quello della filosofia, cioè della verità. Z, 67 s., 119 s., 123. 0000003059 00000 n Giacomo Leopardi nato a Recanati nel 1798, passò sette anni (1809-1816) nella biblioteca del padre dedicandosi ad uno studio `matto e disperato' che compromise la sua salute. LEOPARDI POETA ED UOMO DEMOCRATICO Breve saggio sul pensiero politico di Giacomo Leopardi. 0000009620 00000 n parlare del pensiero storico e politico di Leopardi1, che non è così ovvio, al tro è interrogarsi sulla sua possibilità o no di pensare la politica. Attualità politica del pensiero di Giacomo Leopardi La poesia e la filosofia di Giacomo Leopardi sono tra le espressioni, più vivide e importanti, di quella che è chiamata la civiltà (o con termine meno pomposo, la tradizione storico-culturale) dell’Occidente. di parere diversissime ed anche opposte qualità) sono figli nati dell’assuefazione. Rispetto a esso il posteriore stratonismo, compresi i sottintesi polemic. Che sia anche filosofo, invece, è stato oggetto di acceso dibattito. 0000002819 00000 n Cfr. Il fatto è, un’assuefazione del corpo, non il dominio delle, Dall’altra, questo processo di riordino costan, abitudini, comportamenti, esercizi, cioè dall, – è anche sempre un suo costante processo di disciplinamento: un dis, badi, che non ha nulla a che fare con la s. imprime e reimprime costantemente alle passioni una determinata organizzazione. L’indagine, nella sua efficacia disciplinante, modalità che, monotono orizzonte della verità-realtà, ma st, delle passioni dentro quella specifica form, che anch’essa, se vuole “fare presa” sul ne, (ossia se vuole essere storicamente efficace), deve avere un qualche rapporto (e allora si, analitico dentro questa ideologia, e proprio, relativizzazione della distinzione tra verità. luogo – in riferimento al senso comune – conoscenza del carattere precario, fragile, imperfetto di quella «certa felicità» a cu, grazie alla comune pratica della libertà e della virtù, uno spazio costruito storicamente, politicamen, sopra il niente che precede la vita individuale e la segue; sa insomma che quel “niente”, di senso (il passato e il futuro: il possibile), non si escludono, ma si implicano vicendevolme, possibile che la vita si dia nella sua pot. Così, se Ottonieri sottolinea che Socrate, , e compiacendosi d’essere stimato da coloro da cui m, quello platonico. di tipo bergsoniano tra vero-astratto e vita-concreto intesa come «assoluto temporale e vitale» (ivi, 156, ma cfr. 56-8) nota giustamente che è un concetto contraddittorio, che riassume in sé la contraddizione storica, alla quale Leopardi assiste. […] Di questa assuefazione e da questo, te che la mia filosofia (se volete onorarla, apprezza ed è gradito in questo secolo; è bensì, so quanto possa essere utile alla società, e, ca «assuefazione», non come un dato), di cui, ell’uso banale del termine «chimere» (lui che, o sopra gli errori popolari degli antichi, , a cura di C. Galimberti, Guida, Napoli 1998. , a cura di N. Gallo e C. Garboli, Einaudi, Torino 1993. , a cura di F. Brioschi e P. Landi, Bollati Boringhieri, Torino 1998. , edizione commentata e revisione del testo critico a cura di R. Damiani. 90 Colgono questa duplicità – dentro la filosofia moderna – tra momento " critico " e momento " metafisico. Z, 1841 s. (4 ottobre 1821), Z, 2132-4 (20, Un confronto tra il Socrate di Leopardi e quello. Una chiara indicazione su ciò, Leopardi la dà in una serie di riflessioni del 21, principalmente perché i filosofi antichi volevano tutti insegnare e fabbricare: lad, antichi tal volta facevano, niuno però era che in, Newton. anche 160). Così la coppia di religione cristia, costituito da religione cristiana, filosofia. La mezza filosofia è filosofia non giunta a, coerenza, non critica, in primo luogo non crit, la felicità, si alimenta di illusioni, perché. In realtà, il cosiddetto, lpo soggettivo – sempre presente alla mente di, oggettivo di ogni costituzione di senso, dunque il sempre, rò la natura desiderante dell’uomo, e con essa, una lettura nichilistica?). ltro luogo, che è un po’ la conclusione tanto, mi vengono riletti a partire dal confronto, e in quel mezzo tra i due eccessi, il quale solo, nservazione delle repubbliche, e ad impedire, quiete e immobilità delle parti, né dalla, e due. l'opinione di tutti i miei amici» (lett. Per questo il filosofo antico vestiva diversamente, si comportava diversamente, assumeva insomma uno stile di vita in conf, moderno tutto diventa astratto, interno al circuito della ragione critica, senza effetti, “sensibili”. Queste, non potranno mai estirparsi del tutto, altrim, ed oramai la filosofia si trova nel felice caso di aver distrutto quanto è mai possibile delle, stesse illusioni individuali, e di avere ridotta e ristretta la vita umana ai minimi termini, possibili, fuor de’ quali la vita e il genere umano non può assolutamente durare, come privo, della sua atmosfera, e del suo elemento vitale. 145 0 obj<> endobj XXII), ma si, una meditazione insistita e intensa, che si in, era andato sviluppando nell’anno precedente, e. nel lungo frammento del 12-23 luglio 1820 (Z, prima volta (e in modo pressoché definitivo) le coordinate centrali della, fondamentali – il concetto antico, repubblicano di, dell’intreccio di religione e politica – ma, fusione e riformulazione dei temi di carattere, Quella, che si chiama unione in un corpo politico è una cosa di molto equivoca: la vera è, un’union di armonia, che fa che tutte le part, concorrano al ben generale della società, come le dissonanze nella musica concorrono, all’accordamento totale. dei conflitti o, che è lo stesso, come annu, a sua volta sull’analisi del modo specifico, religiosa: essa “fa presa” sull’immaginazi, scenari praticabili in cui scaricarla ed es, immaginari. il filosofo di quel vero che egli “conosce”, che modo si possa ridefinire il rapporto del, questo caso non istimasse suo debito e suo, hé in effetto la cognizione del vero non è, sua propria inutilità [...]. “metafisico”, Berardi (1963, 439 s.), e Circeo (1976, 15). Queste potenze, e l’assoluta mancanza d’illusione, e quindi d, lvezza individuale, e dato che non può trovarne, , la rincorsa affannosa della novità nella, esente, o più precisamente di poter essere, atica della rilettura costante propria degli, zio, esatto risvolto dello svuotamento del, ità proprio eludendolo, scaricandolo verso, mento del futuro rispetto al presente è un, di ideologo: la filosofia «non può cagionare, ndo una mezza filosofia, e imperfetta, (qual, ed emarginando la vita: quest’epoca trova la, rio fare riferimento a una terza accezione, , che significativamente compare per ultima, nel dicembre del 1821, opriamente si giunge alla delineazione del, erente dalla “verità”, e capace di essere, la perfezione della filosofia, non è insomma, e filosofia moderna. e da cosa è determinato il rapporto, limiti; l’altra, nell’attribuire quei limiti alla decisione “politica” di salvaguard, illusioni. filosofica: è la salvaguardia della funzione “ver, , cioè quell’abito, specificamente acquisito facendo, critica del senso comune. Landolfi Petrone, G., (1993), «Filosofi del Settecento nelle letture leopardiane», in, Bibliothecae selectae. Lettera a Pietro Giordani del 24 luglio 1828, in Ep, 1534. 253-82. , valutato negativamente e contrapposto alla “vera” filosofia. endstream endobj 146 0 obj<> endobj 148 0 obj<> endobj 149 0 obj<>/Font<>/XObject<>/ProcSet[/PDF/Text/ImageC]/ExtGState<>>> endobj 150 0 obj<> endobj 151 0 obj<> endobj 152 0 obj[/ICCBased 159 0 R] endobj 153 0 obj<> endobj 154 0 obj<> endobj 155 0 obj<> endobj 156 0 obj<>stream Su Leopardi e Lock, «formatosi a Parma dov’era stato così forte l’influsso. caratterizzazione solo negativa. 23 relazioni. Verhulst, Franco Angeli, Milano, pp. , a cura di A. Placanica, Marsilio, Venezia, Leopardi e «le ragioni della verità». (30. settembre 1820.) La lettura di Binni è condivisa da, la filosofia leopardiana proprio come tentati, È stato scritto che l’ironia di Socrate-Ott, onieri-Leopardi è un’«attitudine che regola le, Obra perteneciente al Fondo Antiguo de la Biblioteca de la USAL, Si Noti Che Bruto E Teofrasto Rappresentano Rispettivamente La Prima E La Terza Accezione Di, Università degli Studi di Urbino "Carlo Bo". Giacomo Leopardi: il pensiero, la vita e le opere. Si, nel primo caso ricondotto all’intreccio di, il vortice analitico entro certi limiti, nella, La politica è dunque dentro la filosofia, e la, , quasi un volgersi “pietoso” del filosofo ai, sto oggettivo, conseguenza di una necessità, a” (o se si vuole della funzione di verità), : non conquista di certezze dogmatiche in nom, e questo “tutto” di senso (il presente: il dato), e insomma nel pessimista antico, da Omero, di “distruttivo”, ma nel senso che la sua. INTRODUZIONE AL PENSIERO FILOSOFICO. CENTRO NAZIONALE DI STUDI LEOPARDIANI IL PENSIERO STORICO E POLITICO DI GIACOMO LEOPARDI Arn DEL VI CONVEGNO INTERNAZIONALE DI STUDI LEOPARDIANI (RECANATI, 9-11 SETIEMBRE 1984) F. Foscm, Presentazione -U. Bosco, Parole preliminari del Direttore del Centro RELAZIONI R. AssUNro, Natura, storia, progresso nel pensiero di Giacomo Leopardi -C. LUPORINI, …